Palermo, sequestro di beni da 600 milioni a eredi dell'imprenditore Rappa
pubblicato il 30 marzo 2014 alle ore 20:50
Beni dal valore stimato in almeno 600 milioni di euro tra cui numerosi immobili come appartamenti, ville e negozi, ma anche le sedi del Tar a Palermo, del Cnr e dell'emittente televisiva siciliana Trm, nonché della società Publimed e di una concessionaria di auto di grossa cilindrata con sedi a Palermo, Catania e Siracusa. È l'oggetto del sequestro disposto dal Tribunale di Palermo ai danni degli eredi di Vincenzo Rappa, imprenditore palermitano morto nel 2009 e condannato per mafia in via definitiva. L'uomo, secondo gli inquirenti, nel tempo ha intrattenuto rapporti con noti esponenti di Cosa nostra, che ne hanno permesso il successo imprenditoriale e l'illecito arricchimento.Il provvedimento, eseguito dal Centro Operativo D.I.A. di Palermo, ha consentito, grazie alle recenti disposizioni inserite nel codice antimafia, di sequestrare agli eredi, entro il limite massimo di cinque anni dal decesso, beni per oltre 600 milioni di euro.Le indagini hanno accertato che Rappa, anche se non inserito nell'associazione mafiosa in modo organico, ha fornito un concreto contributo al suo sviluppo strutturale, ottenendo in cambio considerevoli vantaggi sia nel settore dell'edilizia privata sia in quello degli appalti pubblici.
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