A 50 anni da "I Have A Dream" la lotta per i diritti non è finita
pubblicato il 25 agosto 2013 alle ore 16:56
Migliaia di persone celebrano il 50esimo anniversario del più potente discorso contro la discriminazione razziale in un'America, ancora incapace di dare le stesse possibilità a tutti, senza differenza di colore. Nei giorni delle celebrazioni per lo storico "I have a dream" di Martin Luther King, l'invito è quello di continuare a combattere, come ha detto il figlio del reverendo King davanti a migliaia di persone al Lincoln Memorial."Io continuo a sentire la sua voce e l'avvertimento è chiaro, non è il momento di commemorazioni nostalgiche, non è il momento di congratularsi e celebrarsi, il lavoro non è finito" E gli ultimi amari dati diffusi dalll'Economic Policy Institute sembrano dargli piena ragione: ancora oggi il tasso di povertà fra gli afroamericani è tre volte superiore ai bianchi, quello di disoccupazione il doppio. Diseguaglianze che nonostante le battaglie vinte sembrano ancora radicarsi nella società, ancor di più negli Stati Uniti del 2013, sconvolti dall'uccisione del 17enne di colore Trayvon Martin e dalle polemiche per l'assoluzione del suo assassino."Trayvon Martin era mio figlio, ma lui ora non è solo mio, è il figlio di noi tutti - ha detto la madre intervenendo al Lincoln Memorial - E noi dobbiamo combattere per i nostri figli. E' molto importante che noi non dimentichiamo e che stiamo sempre allerta"
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