Brasile, sfrattati dalla propria casa per far posto agli stadi
pubblicato il 29 giugno 2014 alle ore 20:37
In Brasile per fare spazio agli stadi e alle infrastrutture della Coppa del mondo di calcio e delle Olimpiadi del 2016 sono state sfollate migliaia di persone. Molti di loro ancora aspettano dallo Stato un risarcimento del danno subito, fra loro persone come Jeronimo che abitava qui dove ora sorge una strada che porta allo stadio di Recife."Nella casa che ho perso c'era un bel pezzo di terreno sufficiente per piantare ortaggi, allevare animali. C'era un bel salone", racconta. La sua casa è stata rasa al suolo insieme ad altre centinaia per far posto alla strada, una perdita compensata con 14mila euro. L'abitazione ne valeva almeno 50nmila e comuqnue Jeronimo non ha ancora visto neanche i soldi promessi."Per essere gente povera, avevamo tutto" dice Paula che ha perso la casa in cui viveva con marito e figli e il suo salone di estetista. Anche per lei non c'è stato alcun indennizzo. I fondi spesso vengono bloccati da difficoltà burocratiche e amministrative. E mentre lo Stato sostiene che nella maggior parte dei casi si è arrivati ad un accordo, le Ong sostengono che il numero degli sfrattati è molto più alto di quello ufficiale. Intanto Paula, Jeronimo e i loro vicini di casa hanno deciso di rivolgersi ad un tribunale per avere i soldi promessi e mai ricevuti.
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