Credit Suisse ammette aiuto ai clienti americani ad evadere le tasse
pubblicato il 20 maggio 2014 alle ore 17:55
Credit Suisse ha ammesso di avere aiutato clienti americani ad evadere le tasse accettando di pagare una multa da 2,6 miliardi di dollari al dipartimento americano di Giustizia. E' la prima istituzione finanziaria in due decenni ad ammettere un reato negli Stati Uniti, ponendo fine così alle indagini sulle attività di private banking del gruppo.Al ministero guidato da segretario alla Giustizia Eric Holder andranno 1,8 miliardi di dollari, al dipartimento dei Servizi finanziari dello Stato di New York 715 milioni e alla Federal Reserve 100 milioni. Inoltre l'intesa con le autorità prevede il licenziamento di tre dipendenti già incriminati per evasione fiscale e l'introduzione di un controllore indipendente. L'a.d. Dougan e il presidente Urs Rohner invece sembrano destinati a restare sulle loro poltrone.A Credit Suisse è tuttavia consentito continuare ad operare negli Stati Uniti anche se non mancheranno effetti negativi su quel mercato. A livello finanziario la banca elevetica non si aspetta alcun impatto sulle sue capacità di operare, anche se sui conti del secondo trimestre peseranno 1,79 miliardi di dollari di oneri.
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