Sentenza Cucchi, Tonelli che diffamò Ilaria: "Non è definitiva, io non mi scuso"
pubblicato il 14 novembre 2019 alle ore 22:07
“Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze”. Per queste frasi scritte su Facebook l’11 aprile 2018, all’indomani della sentenza che assolveva i poliziotti penitenziari accusati in un primo tempo per la morte di Stefano Cucchi, l’allora segretario del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) Gianni Tonelli è stato condannato per diffamazione nei confronti della sorella di Stefano, Ilaria. Ora che pure una nuova sentenza (di primo grado) ha riconosciuto che il ragazzo non morì a causa delle sue condizioni fisiche, ma per il pestaggio subito da due carabinieri, Tonelli rifiuta di scusarsi con la famiglia Cucchi. Ai microfoni di Fanpage, prima nega: “Io non ho mai messo in dubbio che Stefano sia morto per le botte”. Poi prende tempo: “E’ solo la sentenza primo grado, non è passata in giudicato”. Infine, quando li si fa notare che lui non ha aspettato il giudizio definitivo dei tribunali prima di emettere la sua sentenza, si inalbera: “Questo non è giornalismo, cambiate mestiere”
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