Saul Niguez, il colchonero col ‘cholismo’ nelle vene
pubblicato il 28 giugno 2017 alle ore 12:53
25 febbraio 2015, Bayer Leverkusen - Atletico Madrid. Dopo un violento scontro di gioco Saul Niguez è costretto ad abbandonare il campo. Zoppica, fa fatica a rimanere in piedi e vomita di continuo. La diagnosi è spaventosa: trauma a un rene con sanguinamento interno.Per due anni, dopo ogni partita e ogni allenamento, Saul è costretto a recarsi in bagno e a urinare sangue. “In tutto questo tempo ho giocato con un catetere interno. Ho giocato d’azzardo con la mia salute, mosso dal desiderio di giocare per l’Atlético. Mi ricordo tutto di quella sera. Cosa successe, dove sono caduto, quante volte ho vomitato, il modo in cui fui preso dalle convulsioni, il letto di ospedale dove fui ricoverato, la sedia dove mi fecero sedere, i compagni di squadra che vennero a trovarmi”.
Due anni dopo, sullo stesso campo, Saúl Ñíguez segna il primo dei quattro gol realizzati dall’Atlético Madrid. “Mi sono sentito sollevato. Mi sono liberato di un peso e la paura è scomparsa. È stata un’emozione segnare lì: sono tornato sul luogo dove sarei potuto precipitare”.
Questo è Saul Niguez, il colchonero col ‘cholismo’ nelle vene
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