Caso Donnarumma: i motivi del mancato rinnovo
pubblicato il 17 giugno 2017 alle ore 14:22
“Mi stanno massacrando”. Si sarebbe sfogato così Gigio Donnarumma coi suoi compagni di nazionale dopo aver letto tutti gli insulti
ricevuti sui suoi profili social. Sia lui che il suo procuratore non
hanno ancora spiegato la versione dei fatti. Ma Mino Raiola avrebbe confidato ad alcuni conoscenti i veri motivi del mancato rinnovo.
“È stato un problema di tempo e di principio". L’entourage di Gigio non avrebbe gradito la fretta imposta dalla dirigenza rossonera
impegnata a consegnare la squadra a Montella entro i primi di Luglio (causa impegno estivo Europa League). Non è piaciuta la troppa esposizione mediatica ricevuta, tanto meno la voce di una possibile stagione in tribuna in caso di mancato accordo del prolungamento. Un ingaggio non sufficientemente alto avrebbe fatto traboccare il vaso
e convinto Donnarumma a voltare le spalle al diavolo. TRIBUNA O CESSIONE? Il Ds Mirabelli è è chiarissimo:
“L’input della proprietà è di non accettare offerte. Anche perché per noi non ha prezzo. Non lo vendiamo, per ora. Volevamo regalare un simbolo ai nostri tifosi, aveva tutto per diventarlo. Avrebbe avuto la fascia da capitano e, francamente, l’offerta era enorme, considerata l’età e l’onere per il Milan. 25 milioni netti in 5 anni significano 50 milioni lordi a carico della società. Siamo amareggiati, come i nostri tifosi. Lo dico con rispetto, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Adesso cerchiamo un portiere da Milan”
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