La giornalista sportiva Giulia Mizzoni: l'estetica conta, ma apparire e non sapere nulla non basta
pubblicato il 3 novembre 2020 alle ore 11:51
Il calcio nell'immaginario collettivo lo hanno sempre fatto, seguito e raccontato i maschi, anche se oggi non è più così. Proprio con gli amici maschi, con cui guardava le partite solo per passatempo e con scarso interesse, Giulia Mizzoni ha finito poi con l'appassionarsi seriamente. Già orientata agli studi di giornalismo da piccola, crescendo ha poi scelto di abbinarlo allo sport e farne il suo pane quotidiano. Ha fatto molta gavetta prima di arrivare a DAZN, seguendo i bambini del settore giovanile e delle categorie inferiori, una palestra che le è servita tantissimo per acquisire specificità e competenze. Questi due aspetti, come ha raccontato a Fanpage.it, sono importanti perché la preparazione rende inattaccabili e fa capire alle persone che si è lì perché si sa fare il proprio lavoro. Chiaramente dietro alcune concezioni maschiliste ancora oggi in piedi c'è un problema di cultura che Giulia crede che col tempo si possa scardinare facendo passare finalmente i messaggi giusti, perché anche se arrivare dal punto di vista estetico conta per chi fa il suo mestiere, bisogna scavalcare l'idea che basti solo quello.
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