Il Cile presenta La fate facile: "Scrivere canzoni è una terapia contro le turbolenze interiori"

pubblicato il 11 ottobre 2017 alle ore 13:40
Dopo il successo incredibile ottenuto col feat di "Maria Salvador", arrivato dopo la pubblicazione di due album, "Siamo morti a vent'anni" del 2012 e "In Cile Veritas" del 2012, con, nel frattempo, una partecipazione al festival di Sanremo aggiudicandosi sia il Premio Assomusica che quello Sergio Bardotti per il miglior testo in gara, Il Cile è tornato con il terzo lavoro sulla lunga distanza. Si chiama "La Fate Facile" questo terzo lavoro del cantante toscano che ha anticipato l'album con i singoli "Era Bellissimo" e la title track.

La spinta è stata una delusione, che a sua volta è stata anche un'opportunità: "I cardini di questo disco sono tre: la fine di una relazione che doveva sfociare in una convivenza e che era durata quattro anni, facendomi fare la spola tra Arezzo e Milano, il mio trasloco a Milano che ho fatto nonostante mi fossi lasciato con questa ragazza e la lotta contro le mie dipendenze, non intese come sostanze illegali o roba del genere, ma proprio dipendenze affettive, emotive..." spiega.

Ma soprattutto Il Cile parla di quale sia la spinta che lo porta a creare: "Scrivere canzoni è stata una sorta di terapie ed esorcismo, per salvarmi dalle turbolenze interiori. Questo è il disco in cui mi ritengo adulto anche artisticamente e quindi volevo lasciare al mio pubblico e a chi mi segue un mosaico reale, anche a costo di scavare dove c'è anche da farsi un po' male".
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