Diritti d'autore, Siae: 'Siamo trasparenti', Soundreef: 'L'Italia non può tornare indietro'
pubblicato il 10 giugno 2016 alle ore 13:44
La questione della gestione dei diritti d’autore è diventato un argomento che ha superato i confini degli addetti ai lavori quando due artisti come Fedez e Gigi D’Alessio hanno deciso di lasciare i servigi della Siae e unirsi all’azienda inglese (ma italiana di nascita) Soundreef. Da quel momento un argomento di settore è diventato improvvisamente apertura di tutti i giornali. Nei giorni scorsi è stato organizzato a Roma un incontro che cercava, coinvolgendo gli attori in causa, di fare chiarezza su cosa sia la Direttiva Europea Barnier (che regola la gestione collettiva dei diritti d’autore e connessi), qual è la posizione dell’Italia e in che modo influenzerà il mondo musicale italiano. Il titolo dell’incontro era ‘La gestione dei diritti d’autore e diritti connessi e la diffusione della musica online. Diritti d’autore: l’attuazione della Direttiva Barnier è alle porte siamo davvero al giorno zero?’.
In quell’occasione abbiamo incontrato due delle parti in causa, nelle persone di Luca Scordino, Consigliere di Gestione SIAE e Davide D’Atri di Soundreef.
Nello spiegare cos’è la Siae e come funziona Scordino ha anche voluto puntualizzare ai microfoni di Fanpage.it che ‘Il tema non è la liberalizzazione ma l'aggregazione dei repertori e per contare bisogna avere un repertorio unito e rilevante. Credo che il Ministro Franceschini abbia cambiato idea studiando la situazione complessiva del diritto d'autore, che vale il 3% del Pil del Paese, un milione di lavoratori e una complessità di gestione che non può essere giustificata con una liberalizzazione’ e rispondendo a chi critica la gestione delle ripartizioni e la trasparenza: ‘I tempi di ripartizione di Siae sono perfettamente coerenti con i tempi della Direttiva. Riguardo alla trasparenza non sarà abbastanza ma siamo l'unica attività di collecting che oltre a mettere il proprio bilancio sul sito pubblica la relazione di trasparenza’
Dal suo canto Davide D’Atri ha spiegato cos’è Soundreef, ritenendo legittima la posizione del Ministro pur spiegando che ormai quello cominciato qualche settimana fa ‘è un processo che non può tornare indietro e bisogna sedersi e confrontarsi. Non possiamo lasciare la liberalizzazione al caso’ e su Soundreef in particolare: ‘Abbiamo una sola grandissima regola: ripartire qualsiasi utilizzazione in maniera analitica, tutto ciò che viene suonato viene ripartito, le rendicontazioni di pagamento sono molto veloci’.
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