"Super Vacanze di Natale" dal 14 dicembre, Paolo Ruffini celebra 35 anni di cinepanettone
pubblicato il 12 dicembre 2017 alle ore 17:30
Regista del film di Natale, con le scene dei film di successoRoma (askanews) - Un successo che dura da 35 anni. I film di Natale prodotti da De Laurentiis, dal primo "Vacanze di Natale" del 1983 all'ultimo "Dio salvi la regina", hanno incassato complessivamente 400 milioni, coinvolto più di 200 attori, e sono stati girati in 50 location, da Cortina D'Ampezzo a New York.
Quest'anno, per celebrare il 35esimo compleanno del cosiddetto "cinepanettone", il 14 dicembre arriva nei cinema "Super Vacanze di Natale", diretto da Paolo Ruffini, che era già stato interprete di "Natale a New York", "Natale a Miami" e "Natale a Rio". Le scene più divertenti, gli sketch che sono rimasti nella memoria degli spettatori di diverse generazioni, le gag con protagonisti Boldi e de Sica.
"Abbiamo lavorato quasi 34 settimane al film, siamo partiti a fine marzo. Sembrava di fare davvero un kolossal, ma in realtà abbiamo fatto un kolossal di montaggio e di commedia.
"Abbiamo dovuto ovviamente sacrificare tantissime scene cult, che magari alcuni diranno 'Ma come? Non ci hai messo quella?'. No, non l'ho messa perché non era funzionale al ritmo del film. Non è un documentario, non è un semplice omaggio, non è un semplice film di montaggio, è un film. E' un film che non so come si racconta da solo, con degli arrivi, con dei peronaggi che intessono degli intrecci, delle relazioni, e poi si chiude in una maniera conviviale".
Ruffini spiega così il successo duraturo di queste commedie di Natale. "Il successo di questi film è derivato da un'alchimia incredibile, perfetta. E' successo che a un certo punto gli italiani avevano bisogno di trovare una liturgia, una tradizione, che potesse corrispondere alla tombola, o al tortellino in brodo messo a tavola o alla messa di mezzanotte. Il cinepanettone era questo, cioè era una tradizione, che era anche un collante familiare e sociale in cui, tipo, il 25, o il 26 pomeriggio, si andava al cinema, senza la pretesa di vedere qualcosa di sostanzioso o particolarmente impegnativo, ma con l'idea di farsi due risate, con leggerezza".
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