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La storia di Francesco, primo trapiantato con cuore fermo: “Ho fatto i miei primi 7 chilometri a piedi”

Domenica scorsa la sua prima mini maratona di sette chilometri: Questa la nuova vita di Francesco, trapiantato con un cuore fermo da oltre trenta minuti.
A cura di Elia Cavarzan
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Francesco
Francesco

Alza lentamente la sua medaglia con incisa in verde la scritta "Rovigo Love", si tratta del premio per aver partecipato a una minimaratona. Francesco non trattiene le lacrime: "Domenica scorsa ho fatto i primi sette chilometri e mezzo a piedi". Dentro al suo petto batte un cuore trapiantato. Un cuore speciale però: il primo trapianto al mondo con un cuore fermo da oltre trenta minuti.

A compiere "l'impresa" è stata l'equipe medica della cardiochirurgia dell‘ospedale università di Padova, diretta dal cardiochirurgo Gino Gerosa, che spiega a Fanpage.it: "Una soddisfazione multipla perché come ricercatori italiani, abbiamo dimostrato al mondo che un trapianto da donatore cuore fermo con un tempo di arresto superiore ai trenta minuti era possibile da eseguire".

Francesco assieme a parte dell'equipe medica padovana che l'ha trapiantato
Francesco assieme a parte dell'equipe medica padovana che l'ha trapiantato

Francesco è il primo trapiantato a ricevere questo immenso regalo. Si racconta la sua storia e l'impresa medica presso il teatro comunale del suo paese d'origine: Costa di Rovigo. Ha voglia di vivere Francesco, di stare in mezzo alla gente, di stringere mani. Dopo la sua operazione, avvenuto l'11 maggio scorso, in tutta Italia, si sono eseguiti altri 19 trapianti simili. Una rivoluzione copernicana nel campo della cardiochirurgia.

Francesco non ha dubbi: "Questa operazione ha cambiato la mia vita, completamente cambiata. Come ho sempre detto e pensato, sarò sempre grato al mio donatore ed in particolare all'equipe medica di Padova che mi ha salvato".

Hai avuto paura prima dell'intervento? Come erano le tue giornate di attesa? "Penso sia una cosa che anche il professor Gerosa possa testimoniare, io ho cercato in tutte le maniere possibili di riuscire ad entrare nella lista per il trapianto ed arrivare al dunque, e quando ho ricevuto la telefonata non ho per niente avuto paura, sono andato dritto per dritto e mi sono detto, ci siamo, io devo farlo".

Coraggio, gratitudine. Oggi è questo, Francesco. "La mia vita, finalmente, è diventata la vita di una persona, diciamo sempre con limitazioni, però normale. Non smetterò mai di pensare e ringraziare il mio donatore".

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