Omicidio Vannini [RICOSTRUZIONE 3D INEDITA] dallo sparo alle condanne dei Ciontoli
pubblicato il 17 maggio 2023 alle ore 11:41
Quel 17 maggio del 2015 un colpo di pistola gli buca la spalla, poi gli attraversa il polmone e infine il cuore: il proiettile però non interrompe le funzioni vitali e il cuore non smette di battere. Sul litorale laziale, a Ladispoli, poco prima dello sparo, Marco Vannini aveva fatto una telefonata per avvisare la madre che sarebbe rimasto a dormire a casa della fidanzata, Martina Ciontoli. Era successo tante altre volte, i due ragazzi erano fidanzati ormai da tre anni. Dopo lo sparo era evidente che Marco avesse bisogno di cure immediate. Ma nessuno dei Ciontoli, tutti presenti, inclusa Martina, ha chiamato il 118.
Al contrario, hanno rallentato il protocollo di soccorso rivelando solo dopo due ore che quella era una ferita da arma da fuoco. Un ritardo che, dopo quattro ore di agonia, è costato a Marco la vita per un arresto cardiaco causato da emorragia interna.
Al contrario, hanno rallentato il protocollo di soccorso rivelando solo dopo due ore che quella era una ferita da arma da fuoco. Un ritardo che, dopo quattro ore di agonia, è costato a Marco la vita per un arresto cardiaco causato da emorragia interna.
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