Il paradosso dell'accoglienza, ucraini nelle case, afghani in convitto: "Le famiglie chiedono il contrario"
pubblicato il 25 agosto 2022 alle ore 09:42
Alona ha trovato un lavoro ma deve essere trasferita. Così come Ludmyla, che verrà separata dalla sorella. Mhriana non sa nemmeno come organizzarsi per trasportare le valigie. Insieme ad altre quaranta profughe ucraine da qualche mese hanno trovato sistemazione con i loro figli in un convitto a Edolo, sulle montagne bresciane. Ma la Prefettura ha ora deciso, contro il loro volere, per il trasferimento di alcune in appartamenti dedicati. Intanto due famiglie di profughi afghani, anch'esse alloggiate nella struttura bresciana, aspettano da un anno una casa che gli spetta, invano.
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altro di Chiara Daffini
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