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Festa dei Lavoratori, a Milano Cgil, Cisl e Uil in corteo: in migliaia verso piazza della Scala

I manifestanti, migliaia di persone in piazza, si sono radunati in corso Venezia e arriveranno fino a piazza della Scala. Previsti gli interventi dei sindacalisti sul palco intorno alle 12.
A cura di Enrico Tata
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"Costruiamo insieme un'Europa di pace, lavoro e giustizia sociale". Questo lo slogan del corteo organizzato da Cgil, Cisl e Uil in occasione della Festa dei Lavoratori. I manifestanti, migliaia di persone in piazza, si sono radunati in corso Venezia e arriveranno fino a piazza della Scala. Previsti gli interventi dei sindacalisti sul palco intorno alle 12, poi è previsto, alle 12.30, il concerto di Omar Pedrini e della sua band.

"Ancora oggi siamo costretti a rivendicare un lavoro dignitoso e sicuro. Negli ultimi cinque anni in Lombardia ci sono stati oltre mille morti sul lavoro e 580mila infortuni. Nel 2023 ci sono stati 172 morti e dall'inizio del 2024 siamo già a 29, perché si sta mettendo davanti solo la logica del profitto e su questo rivendichiamo una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Dai controlli che fanno gli ispettori si trova la stragrande maggioranza dei lavoratori che sono in nero e non rispettano le regole sulla formazione e sulla sicurezza. Davanti a questa vera e propria guerra civile noi chiediamo più attenzioni perché il nostro obiettivo resta quello di arrivare a zero morti sul lavoro", ha spiegato Enrico Vizza, segretario Uil Lombardia.

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E Luca Stanzione, segretario generale Cgil Milano, ha aggiunto: "Milano è la città delle contraddizioni, una città che cresce e dove cresce il lavoro a tempo indeterminato. Ma se guardiamo alla curva dell'avviamento al a lavoro è piatta. Questo significa che la città genera lavoro, a cui però si risponde con lavori stagionali e precari. Noi pensiamo che bisognerebbe ripensare una città inclusiva che insieme allo sviluppo pensi a uno sviluppo di qualità del lavoro".

Secondo Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia, "ci sono ancora diverse partite aperte sul lavoro, dalla questione della fiscalità a quella previdenziale fino alle questioni industriali. C'è la questione sanitaria e quella dei rinnovi dei contratti, che devono essere rinnovati in tempi brevissimi, altrimenti perderemo quote di salario e su questo ci vuole anche una spinta da parte del governo. Ci sono tante questioni ancora aperte, abbiamo capito che i soldi son pochi, ma ai tavoli con il governo ci presenteremo con le nostre priorità e chiederemo risposte".

Il corteo è finito in piazza della Scala a Milano dove si è tenuto il concerto Omar Pedrini. Il cantautore a Fanpage.it ha precisato: "Durante la mia vita sono sempre stato vicino ai lavoratori, soprattutto agli operai di fabbriche in crisi. Oggi è un'occasione per stare vicino a tutti. Purtroppo non è una festa. Non me la sento più di chiamarla festa dei lavoratori. Chiamiamola giornata del lavoro. Riflettendo anche sul mondo della musica, noi lavoratori abbiamo fatto capire che durante il Covid non siamo stati molto considerati dall'Italia. Soprattutto tantissimi ragazzi che montano e smontano il palco, che fanno i tecnici del suono e delle luci, ecc. La luce va accesa su di loro. A volte non si può tacere e io sicuramente non sono uno che tace".

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