Centri diurni chiusi, ragazzi disabili ancora in lockdown: "Maurizio è segregato in casa"
pubblicato il 9 luglio 2020 alle ore 07:31
Maurizio ha 22 anni e soffre di sindrome Charge, una malattia genetica rara, che colpisce diverse parti del corpo ed è una delle maggiori cause di cecità e sordità. Vive a Rescaldina, in provincia di Milano, con i suoi genitori, Luigi e Lorella. È una delle migliaia di famiglie lombarde che accudiscono persone con disabilità grave o gravissima, che dall’inizio dell’emergenza coronavirus sono recluse in casa. Per loro il lockdown non è mai finito e la fase due non è ancora partita, perché i centri diurni, nonostante una delibera di Regione Lombardia che a fine maggio dava il via libera alla riapertura, non hanno ancora ripreso il servizio.
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