Il coraggio della famiglia Baio: "Abbiamo denunciato la mafia, ma adesso siamo in mezzo a una strada"
pubblicato il 12 febbraio 2019 alle ore 15:49
Questa è la storia infinita della famiglia Baio e di Jvan, un uomo che non vuole abbassare la testa, che vuole lottare per i propri diritti, che vuole che la verità emerga e che oggi desidera avere un posto di lavoro. Sono vittime di mafia perché hanno avuto il coraggio di denunciare. Correva l'anno 2013 quando Jvan a lavoro si accorge che un socio utilizza il circolo ricreativo per fare un centro scommesse clandestino controllato da una cosca mafiosa siracusana. Jvan nel 2014 espone una denuncia alla procura e, per questo, bruciano il negozio di suo fratello. La loro padrona di casa non ha accettato il contratto della caritas e la famiglia Baio con tre minori, deve lasciare immediatamente la casa per due mensilità non pagate. Oggi Jvan, senza un lavoro, vuole ottenere il reintegro e desidera proseguire il discorso civile e penale, ha fiducia nella buona giustizia e il coraggio di non arrendersi mai.
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