Giuseppe Schisano si salva dalla malavita aprendo "Don Cafè", il primo caffè itinerante su ruote
pubblicato il 7 dicembre 2018 alle ore 20:09
Questo imprenditore si è salvato dalla malavita grazie alla sua passione per il caffè. Gira la città in sella alla sua bici con pedalata assistita, su cui è montato un piano d’acciaio con un fornello a gas, dove prepara il caffè con la “cuccumella”, la classica caffettiera napoletana, accompagnato con una sfogliatella calda e croccante fatta al momento, un sorriso tipico di difende le tradizioni belle di una volta. 25 anni, napoletano, nome d’arte è Don Cafè, si è inventato un mestiere innovativo e un’attività imprenditoriale, raccontando una delle più belle tradizioni del nostro paese. Pochi sanno però, che prima di Don Cafè c’è stato Giuseppe Schisano, un giovane cresciuto senza padre, in uno dei quartieri più umili della città, che nonostante le lunghe giornate trascorse a lavorare in nero, o i viaggi della speranza in Germania alla ricerca di un futuro migliore, ha rinunciato ai guadagni facili che la camorra gli aveva promesso. Difendendo con tenacia il sogno che teneva nel cassetto fin da bambino. Chiunque lo incontri per le stradine del centro non può che innamorarsi dolcemente, perché oltre al caffè Giuseppe offre un biglietto per viaggiare indietro nel tempo, dove puoi sorseggiare all’aria aperta la poesia di uno scorcio che non ha prezzo.
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