Milano, il Covid e il Natale non fermano gli sfratti: “Bisogna essere cinici”
pubblicato il 2 dicembre 2020 alle ore 11:47
L'emergenza Covid non ha fermato gli sfratti. Il "blocco degli sfratti" previsto dall’art. 103 del decreto legge n. 18 Cura Italia ha bloccato fino al 31 dicembre 2020 soltanto le esecuzioni di sfratto: intimazioni, udienze, convalide e perfino i pignoramenti proseguono indisturbati. A Milano il lavoro di veri e propri "professionisti degli sfratti" va avanti, anche col Natale alle porte. Fanpage.it, munita di un regolare contratto di affitto, ha consultato i tanti annunci che pubblicizzano sfratti a tempi e prezzi record, ricevendo udienza da un avvocato che in mezza giornata e con 529 euro può fissare un'udienza di sfratto per un inquilino moroso in pochi giorni: "Lo sfratto col Covid non c'entra niente, bisogna essere cinici", dice senza mezzi termini il legale.
Quella degli sfratti è solo una "faccia" dell'emergenza abitativa a Milano, che negli ultimi anni è esplosa tra abusivismo, case popolari gestite male e affitti a prezzi folli, anche in zone periferiche come il quartiere Giambellino. Qui vive abusivamente da due anni la signora Ghirlanda, infermiera all'Ospedale San Gerardo di Monza per quarant'anni: la proprietà non le ha rinnovato il contratto, senza però smettere di ricevere i canoni mensili di 800 euro, in nero. Le difficoltà, aumentate con l'emergenza sanitaria, ha comportato anche una crisi di liquidità che, come spiegato dal direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti, ha favorito gli usurai. All'indomani della pandemia, "forze dell'ordine e inquirenti hanno notato un grosso movimento di denaro arrivato in Lombardia" con notizie "anche di prestiti a tasso zero, un paradosso per l’usuraio" ma non per la criminalità organizzata, che nella crisi generale approfitta per "creare welfare" e infiltrarsi nel territorio.
(Video di Stela Xhunga e Simone Giancristofaro)
Quella degli sfratti è solo una "faccia" dell'emergenza abitativa a Milano, che negli ultimi anni è esplosa tra abusivismo, case popolari gestite male e affitti a prezzi folli, anche in zone periferiche come il quartiere Giambellino. Qui vive abusivamente da due anni la signora Ghirlanda, infermiera all'Ospedale San Gerardo di Monza per quarant'anni: la proprietà non le ha rinnovato il contratto, senza però smettere di ricevere i canoni mensili di 800 euro, in nero. Le difficoltà, aumentate con l'emergenza sanitaria, ha comportato anche una crisi di liquidità che, come spiegato dal direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti, ha favorito gli usurai. All'indomani della pandemia, "forze dell'ordine e inquirenti hanno notato un grosso movimento di denaro arrivato in Lombardia" con notizie "anche di prestiti a tasso zero, un paradosso per l’usuraio" ma non per la criminalità organizzata, che nella crisi generale approfitta per "creare welfare" e infiltrarsi nel territorio.
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