La storia di Carlo Acutis, morto nel 2006 di leucemia è il primo millenial proclamato beato
pubblicato il 12 ottobre 2020 alle ore 19:24
Quando si ammalò di leucemia fulminante un medico gli fece una domanda: “Perché sorridi?”. Rispose che nel mondo c’era gente che stava soffrendo più di lui. Carlo Acutis è morto a 15 anni ma nella sua breve vita è stato una luce che ha lasciato un’enorme scia dietro di sé, un ragazzo che, con pochi mezzi e l’entusiasmo della sua giovinezza, ha dedicato tutto se stesso a fare del bene.
Carlo a 10 anni usciva in bicicletta e si fermava a parlare con i clochard che incontrava sulla sua strada, ma non si limitava a questo, usava i suoi risparmi per offrire loro cibo e sacchi a pelo sempre accompagnati da un sorriso sincero e dalla sua amicizia. Carlo aveva una mente brillante e un grande talento per la tecnologia, leggeva da solo i testi di ingegneria informatica comprati dai suoi genitori al Politecnico ed era in grado, malgrado la sua giovane età, di creare siti web che usava per avvicinare i giovani alla fede e al volontariato.
La sua esistenza così virtuosa si è interrotta all’improvviso il 12 ottobre 2006, spezzata da una malattia che, in circa 4 giorni, non gli ha lasciato scampo, ma che fino all’ultimo respiro non ha potuto spegnere il suo amore per la vita.
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