Valentina Petrillo, la prima atleta paralimpica transgender: "Indossavo i vestiti di mia moglie"
pubblicato il 8 ottobre 2020 alle ore 13:19
Valentina Petrillo, ipovedente a causa di una malattia incurabile, ha iniziato il percorso di transizione quasi due anni fa e adesso gareggia fra le donne. Fino al 2018 era Fabrizio, conquistando numerosi titoli nella sua categoria paralimpica, ma dopo oltre 40 anni, un matrimonio e un figlio, "ho detto basta". La sua storia diventerà un film, diventerà un film-documentario ("5 nanomoli - Il sogno olimpico di una donna trans") attualmente in lavorazione e prodotto da Ethnos e Gruppo Trans, con il sostegno di Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti e Arcigay-Associazione Lgbti italiana. Oggi i parametri di Valentina sono nei limiti richiesti per poter gareggiare nel genere femminile, nonostante un iter burocratico, legale e medico non di certo facile. “Indossavo i vestiti di mia moglie, mettevo lo smalto, mi truccavo, ma stavo male - racconta a Fanpage.it -. Ho avuto sempre molta paura di espormi, di far uscire quello che effettivamente sono dentro, ma adesso ho capito cos'è che non mi faceva sentire felice e contenta”.
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