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La storia di Arnaldo, 83enne che vive nell’aeroporto di Bologna: “Tutti mi aiutano, ma vorrei una casa”

Dalla scorsa estate l’uomo, originario della provincia di Modena, si sistema ogni notte in un angolino dello scalo emiliano, dove tutti lo conoscono e hanno cercato fino a questo momento di aiutarlo in ogni modo. Il Comune di Bologna si è già attivato per trovargli una sistemazione.
A cura di Beppe Facchini
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Quel film famoso con Tom Hanks al quale in tantissimi in questi giorni stanno paragonando la sua storia, The Terminal, lui assicura di non averlo mai visto. “Ma recupererò appena possibile” assicura Arnaldo, 83 anni, un passato recente un po' complicato, del quale preferisce non parlare più di tanto. Il presente lo vede da qualche mese dormire ogni notte nella sala d'aspetto dell'aeroporto Marconi di Bologna e un futuro che, chissà, forse potrebbe vederlo fra non molto a vivere finalmente di nuovo in un appartamento.

Arnaldo, infatti, trascorre le sue giornate ormai dalla scorsa estate allo scalo emiliano su una panchina rossa al piano terra, sistemandosi alla sera in un angolino con sacchi a pelo e coperte per riposare, almeno fino a quando l'aeroporto non prende vita e il via vai dei viaggiatori gli fa da inevitabile sveglia: è rimasto per strada perché con la pensione sociale che percepisce, dopo anni di lavoro nel settore vinicolo, non basta per permettersi un affitto. E così, dopo brutti giri nei quali si era ritrovato, dice, da luglio ha scelto il Marconi come punto d'appoggio. “In estate dormivo fuori, ma poi col freddo sono venuto dentro -racconta-. E qui ho trovato persone che non pensavo nemmeno esistessero”.

La solidarietà dei lavoratori dell'aeroporto

Hostess, piloti, personale di pulizia e della sicurezza, lavoratori dello scalo: tutti lo conoscono. E tutti, quando possono, gli danno una mano. Fra chi gli ha regalato delle coperte, chi dei sacchi a pelo, chi gli offre un caffè o un panino e chi una serata diversa a casa propria. “Tutti mi vogliono bene” dice Arnaldo, che su tutti ha trovato in una hostess, Barbara Loconte, un punto di riferimento importante. Non l'unico però.

“Al mattino mi sveglio verso le 5 -racconta ancora Arnaldo-, vado in bagno, mi lavo, faccio la barba, quando serve farla, e poi mi metto al mio posto. Guardo naturalmente i passeggeri, con alcuni di loro faccio quattro chiacchiere e la giornata me la passo così”. Chi se lo ritrova vicino, coi suoi valigioni (e altri ne ha da parte, sempre pieni di beni regalati da chi ormai lo ha quasi adottato al Marconi) pensa sia un altro viaggiatore in attesa del proprio volo. Ma non è così, anche se uno dei suoi sogni, prima o poi, è quello di salirci per davvero su un aereo con Barbara e suo marito per visitare l'Islanda e vedere l'aurora boreale. “Le giornate le passo così -continua-. Il problema è la notte, che cominci a pensare. E penso sempre che questa non è vita. Confesso qualche volta di aver fatto anche pensieri brutti. Poi però mi sveglio e torno a vivere un'altra volta”.

“Qui ho trovato delle persone meravigliose -aggiunge-. Ma spero che venga fuori qualcosa di positivo, ne ho veramente bisogno. E quando succederà faremo una grande festa, anche con chi mi sta aiutando qui in aeroporto. Io desidero solo una casa– continua Arnaldo-, non una casa grande. Una stanza, un bagno, un pezzo di cucina, un letto: qui la notte è un incubo, non è come per chi perde il volo o decide di trascorrere la nottata in attesa di partire”.

L'intervento del Comune di Bologna

La sua storia è diventata nota nella città delle Due Torri, e non solo, nel giro di poco tempo grazie ad alcuni articoli di stampa. E il clamore suscitato ha fatto in modo che qualcosa si muovesse nel giro di poco tempo. Come spiega in una nota il Comune di Bologna, che si è attivato coi suoi servizi sociali, offrendo per prima cosa due notti in una struttura alberghiera della città.

“Come per ogni persona accolta in emergenza tramite il Pris -si legge- si provvede ad una prima accoglienza immediata a cui segue nei giorni successivi un colloquio con il servizio sociale per valutare insieme all'interessato la possibilità di un progetto che lo possa riguardare. Il signor Arnaldo, originario della Sicilia, ha attualmente una residenza attiva a Bastiglia in provincia di Modena, dove ha fruito dei servizi rivolti a persone senza dimora. Il Comune di Bologna sta approfondendo con il Comune di residenza quali siano stati i rapporti con i servizi sociali del territorio. Nei prossimi giorni il Comune valuterà insieme a lui quali possono essere le prospettive”.

“Arnaldo ha deciso di trasferirsi a Bologna dove da subito si è insediato presso l'aeroporto, senza che né da parte sua né di alcun altro venisse attivato contatto con i servizi sociali – spiega l’assessore comunale al Welfare, Luca Rizzo Nervo -. Una volta a conoscenza della cosa siamo intervenuti sia con Pris sia con il servizio mobile di sostegno, ai quali vergono segnalate presenze ed urgenze di intervento, ed a seguito delle quali vengono regolarmente attivati interventi di presa in carico e protezione. Dispiace aver appreso di questa vicenda solo dagli organi di stampa. Se la vicenda fosse stata segnalata prima sarebbe stata individuata una collocazione per Arnaldo come avvenuto per altre centinaia di persone anche attraverso il Piano freddo. Vorrei rivolgere un sentito ringraziamento a quanti hanno spontaneamente offerto la propria solidarietà, ma è importante che casi come questi vengano tempestivamente segnalati alle istituzioni competenti per una valutazione sociale professionale per individuare le soluzioni più opportune”.

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