Lampedusa, bimba picchiata nell'hotspot negli scontri tra migranti e polizia
pubblicato il 11 aprile 2018 alle ore 11:27
Prima della chiusura temporanea dell'hotspot di Lampedusa, avvenuta formalmente lo scorso 13 marzo, durante una manifestazione di protesta esplosa per le condizioni disumane in cui gli ospiti erano costretti a vivere, la polizia ha impedito ai migranti di uscire dal centro. Durante gli scontri una bambina di 8 anni ha ricevuto una manganellata sull'addome. La piccola, che in quanto minore e quindi soggetto vulnerabile, non avrebbe dovuto trovarsi lì, aveva assistito anche a un episodio di tentato abuso sessuale ai danni della mamma. L'aggressione è avvenuta di notte: la donna dormiva, ed è stata molestata da un altro migrante in stato di ebbrezza. La polizia non è intervenuta, solo il marito è riuscito ad allontanare l'aggressore, dopo averlo picchiato. La bambina ha avuto una crisi di panico, ed è rimasta sotto shock per diverse ore. Il legali dell'Asgi hanno chiesto per la famiglia un risarcimento allo Stato.
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