Bloody Money 5 - I capannoni dei veleni al Nord Italia e la cricca dei rifiuti: "Usiamo un ligure"
pubblicato il 15 marzo 2018 alle ore 00:06
Un trafficante di rifiuti offre all'ex boss pentito Nunzio Perrella un nuovo affare legato allo smaltimento. A spiegare il meccanismo di questi "maneggi", un nuovo personaggio: il "ragioniere". L'uomo racconta come riesca ad avvicinare e infiltrare aziende in crisi. L'affare in questione è legato a un impianto di riciclaggio di rifiuti in provincia di Verona. Sfruttando i permessi che gode questo stabilimento, si fanno arrivare nell'impianto i rifiuti pericolosi. Poi, avvolgendoli semplicemente nel cellophane e senza alcun trattamento specifico, vengono fatti uscire con un'altra dicitura: invece che rifiuti pericolosi, semplice plastica. Successivamente vengono trasportati in capannoni affittati ad hoc con dei prestanome e lì stoccati fino al riempimento completo e poi abbandonati o incendiati. Ma il business parte troppo presto, i capannoni che dovrebbero accogliere i rifiuti fittiziamente trattati non ci sono ancora e scoppia un pandemonio. L'amministratore "fittizio" – quello cioè inserito nell'azienda dalla cricca – autorizza quindi lo scarico a Verona e la situazione, ormai fuori controllo, precipita. Il "vero" proprietario dell'impianto che non si aspettava di ritrovarsi l'azienda piena di scarti maleodoranti e pericolosi, va su tutte le furie e nasce un lungo e teso dibattito con l'ansia crescente che le forze dell'ordine possano arrivare da un momento all'altro e arrestare tutti. Dopo questo episodio, Fanpage.it decide di andare in Procura e denunciare quello che stava accadendo.
Bloody money I
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