Birmania, in pericolo la pesca cooperativa tra uomini e delfini: quelli d'acqua dolce del Mekong sono a rischio di estinzione
pubblicato il 17 gennaio 2017 alle ore 13:04
Da alcuni decenni, centinaia di pescatori birmani nel centro del paese vivono una straordinaria simbiosi con i delfini che guidano, come cani da pastore con le pinne, i branchi di pesce nelle loro reti. Una tradizione locale che è diventata un must per i turisti ma ora messa gravemente a rischio dall'inquinamento e dalla pesca con gli storditori elettrici, che utilizzano la corrente per catturare la fauna acquatica.I delfini dell'Irrawaddy, conosciuti anche come delfini del Mekong, mammiferi acquatici d'acqua dolce che vivono nei laghi e nella acque salmastre del Sud-est asiatico prendono il nome dal fiume birmano Irrawaddy ma vengono avvistati anche nelle acque del Mekong, tra Laos e Cambogia. Di colore grigio-blu, con una testa rotonda apparentemente atteggiata a un perenne sorriso, possono raggiungere i 2,5 metri e normalmente vivono in piccoli gruppi.
Maung Lay ha passato oltre 30 anni della sua vita a pescare scortato da un gruppo di sette delfini guidati da Thar Gyi Ma, femmina capobranco che conosceva dalla sua infanzia e che è improvvisamente deceduta. Una perdita dolorosa e non solo perché gli altri non sono abili quanto lei.
"È insostituibile, faceva ormai parte della nostra famiglia. Non puoi sostituire un parente. Il mio cuore è a pezzi", spiega Maung Lay.
La tradizione della pesca cooperativa tra uomini e delfini si è radicata in un'area protetta lunga 72 chilometri nella zona di Mandalay, porto commerciale sul fiume Irrawaddy. Ma ora è in pericolo per un'improvvisa moria di questi esemplari.
"Abbiamo perso una quota record di delfini quest'anno" spiega Jaw Kar, vice responsabile del dipartimento di pesca di Mandalay. "Prima contavamo solo uno o due morti all'anno al massimo, qualche volta nessuno. Quest'anno ne abbiamo persi tre in un colpo solo. Mai successo".
Oggi le autorità stimano che siano rimasti solo 62 delfini del Mekong in Birmania mentre la situazione è ancora più drammatica in Laos dove ne restano solo tre esemplari secondo il Wwf che considera la specie ormai estinta.
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