Bologna invasa dai poster di David Bowie: una riflessione sul fanatismo per la morte di un'icona

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Cultura Fanpage
pubblicato il 28 marzo 2023 alle ore 13:36
Si chiama ICONS il progetto dedicato alle icone decedute che però si fa arte, usando quello che è il feticismo nei confronti dei personaggi famosi morti. Una chiamata alle armi (artistiche) in cui potersi sfogare passando dalla venerazione allo black humor con le uniche regole che vogliono che "l'icona scelta di volta in volta sia defunta e che i ritratti siano inediti" come dice la nota di CHEAP. Il primo a essere stato iconizzato è stato David Bowie, colui che ha interpretato una marea di personaggi, nella propria carriera, da Starman a Duca Bianco, attraversando genenri e generazioni.
Se il lutto è davvero il prodotto di rappresentazioni collettive, ci interessa provare a testarle nel formato del manifesto nello spazio pubblico della città: lo vogliamo fare a partire da una delle ossessioni che ci incuriosiscono, quella per la morte di icone della musica, del cinema, dello spettacolo. - dicono da CHEAP - Esistono siti aggiornati in tempo reale per informare il pubblico su quali personaggi famosi sono morti nelle ultime 24 ore, così che sui social network possa consumarsi il lutto di massa, un corteo di prefiche romane in versione digitale, un kaddish consumato a colpi di clickbait. Pensiamo che questa monomania, che si colloca tra il disturbante e il seducente, meriti la nostra attenzione: per vederla tradotta dai linguaggi visivi contemporanei in poster, lanciamo la prima edizione di ICONS, dedicata ad un'icona assoluta, David Bowie.
Sono state 238 le application provenienti da 19 paesi, e tra questi 54 manifesti selezionati che sono installati, da metà marzo e per tutto il mese di aprile, per le strade di Bologna. Eccone alcune.