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De Luca incontenibile recita Eduardo: il ministro Fitto vaga nel cimitero (che sarebbe Bagnoli)

De Luca cita una delle più note commedie di Eduardo De Filippo per attaccare il ministro Fitto sui fondi per Bagnoli.
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È Vincenzo De Luca o Maurizio Crozza che lo imita? Ormai la realtà ha superato di gran lunga la parodia televisiva, pezzo forte del comico genovese. Nel solito venerdì di monologo, trasmesso sui social del presidente della Regione Campania c'è ormai un intento d'arte. E stavolta De Luca arriva a citare Eduardo De Filippo in una delle sue commedie più belle, "Ditegli sempre di sì" per attaccare il suo attuale nemico numero uno, ovvero il ministro ai fondi per il Sud, Raffaele Fitto. Lo scontro è cosa nota: De Luca sta duellando col governo Meloni per i Fondi coesione e sviluppo. E sul progetto di Bagnoli, dove ormai al tavolo si ragiona tra Comune di Napoli e Ministero Coesione senza la Regione Campania.

Le sue parole sembrano davvero un copione, è assolutamente fuori dalle righe: «Sento parlare il ministro Fitto detto Raffaele e sento che mi si apre il cuore. Quando mi è arrivata ieri la notizia che stava arrivando Fitto in un viaggio semi clandestino, perché non hanno detto niente…volevano fare un grande evento… mi sono ricordato una commedia di Eduardo "Ditegli sempre di sì", nella nella quale Antonio Casagrande recita una poesia, "Ora mistica" nella quale descrive l'arrivo di Sergio Procuolo nel cimitero: "Pallido e tremante si incammina e avanza Sergio Proculo…un gufo veglia, ride una civetta"…».

Tradotto dal lessico deluchiano: Fitto avanza in un cimitero, che è Bagnoli. Motivo? Dice De Luca che i soldi non ci sono, che i denari promessi al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi (1,2 miliardi di euro per bonifica e rigenerazione urbana dell'area ex industriale) non sono del ministero ma della Regione.

Spiega nel dettaglio:

Su Bagnoli siamo di fronte a una truffa clamorosa e a un atto di rapina politica. Ma questi non faranno niente, non hanno un euro. Secondo quanto scritto nel decreto del governo, 1,2 miliardi per Bagnoli vengono stanziati, ma l'erogazione concreta viene scaglionata fino al 2029.

Non solo, si stanziano concretamente 28 milioni di euro nel 2024, quindi si può fare al massimo un marciapiede, 90 milioni nel 2025, 10 milioni nel 2026, 200 milioni nel 2027, 400 milioni nel 2028 e nel 2029.

Cioè 800 milioni vengono stanziati fra 4 e 5 anni, quando il Governo Meloni sarà ampiamente defunto, e con esso politicamente il ministro Fitto detto Raffaele.  Siamo di fronte a un delitto politico, tolgono soldi che appartenevano già alla Regione, cioè ai 500 Comuni della Campania.

Secondo il presidente della Regione Campania se Bagnoli è un sito di interesse nazionale, tant'è che hanno nominato un commissario e il soggetto attuatore è Invitalia, l'intervento su Bagnoli va finanziato con i fondi nazionali del Ministero dell'Ambiente e con i fondi di coesione che sono nella disponibilità del Governo.

A suo sostegno oggi è arrivata una nota di Anci Campania. Il presidente Carlo Marino scrive:

Anci Campania è particolarmente felice che si prospetti una soluzione per la bonifica di Bagnoli, un progetto che ha un'importanza strategica per Napoli. Napoli non è solo la capitale del Sud, ma anche una delle grandi capitali del Mediterraneo. Tuttavia, è essenziale che questa importante iniziativa non sottragga risorse agli altri 549 Comuni della Campania.

Se dal fondo di 5,9 miliardi venissero tolti 1,2 miliardi per Bagnoli, si ridurrebbero inevitabilmente le risorse e le opportunità per tutti gli altri comuni della regione.

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