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Elezioni europee 2024

Europee, Cateno De Luca a Fanpage: “Vannacci è una mela avvelenata per la Lega, non lo avrei mai candidato”

Il sindaco di Taormina Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, è in corsa per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno con la lista ‘Libertà’, e sfida Salvini: “Quando ho incontrato Bossi il 22 di settembre del 2023 mi ha detto ‘Peccato che ci siamo conosciuti ora’, perché, mi ha detto, ‘Tu sei più leghista dei leghisti'”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per le elezioni europee di giugno è in corsa la lista ‘Libertà', lanciata nelle scorse settimane da Cateno De Luca, leader del partito Sud chiama Nord. Una lista composta in tutto da ben 19 tra partiti e movimenti politici, i cui simboli compaiono tutti all'interno di quello della lista. Dentro ci sono diversi rappresentanti del variegato universo delle forze anti-sistema: No Vax, eurocritici, animalisti, agricoltori, ex leghisti ed ex Cinque Stelle.

Oltre a Sud chiama Nord, si va dal partito dei Pensionati al Movimento per l’Italexit, di cui fanno parte ex dirigenti di Italexit con Paragone, da Sergio De Caprio, noto come Capitano Ultimo, l'ufficiale dei carabinieri che arrestò il boss mafioso Totò Riina all'ex Guardasigilli Roberto Castelli (ex Lega). Ma ci sono anche Vito Comencini (ex coordinatore della Lega a Verona)  con ‘Popolo veneto' e Davide Bionaz del Rassemblement Valdotain. Cateno De Luca è capolista in tutte le circoscrizioni, in ticket con Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord, in seconda posizione.

È stato un inizio di campagna elettorale in salita per il sindaco di Taormina, che è stato ricoverato al Policlinico di Messina per una polmonite acuta. Ora però è in ripresa e torna in campo. Con lo slogan "Meno Europa, più Italia" – lo stesso scelto in questa campagna elettorale dalla Lega di Matteo Salvini, "Più Italia, meno Europa" – Non è un mistero che Cateno De Luca sfidi apertamente Salvini nel suo campo, dichiarandosi "più leghista dei leghisti", su temi cari al Carroccio, come l'autonomia.

"Lo scorso 2 marzo ho lanciato l'appello a Taormina, e ho detto chi condivide "meno Europa e più Italia" può fare strada con noi. Peccato che poi il buon Salvini mi ha copiato anche questo e ha fatto "più Italia e meno Europa", ma gli stiamo facendo causa anche per questo", dice l'ex sindaco di Messina in un'intervista a Fanpage.it.

Noi ci troviamo con questi sovranisti alla Matteo Salvini, che alla vigilia delle elezioni predica in un modo, ma poi vota la Pac in Europa come tutti gli altri partiti italiani centralisti che vogliono questa Europa liberticida".

"Quando ho incontrato Bossi il 22 di settembre del 2023 – ci racconta – mi ha detto ‘Peccato che ci siamo conosciuti ora', perché, mi ha detto, ‘Tu sei più leghista dei leghisti'. Sono federalista per me il modello da utilizzare è quello altoatesino, cioè le Regioni, in quel caso le Province autonome, riscuotono e danno una quota parte allo Stato. Così finisce questo centralismo e soprattutto non abbiamo più uno Stato malato, che continua a spendere sempre di più e continua a far aumentare il debito pubblico".

Cateno De Luca ha raccontato un retroscena sulla candidatura del generale Vannacci nella Lega. Ha detto di averlo aiutato nella trattativa, perché grazie a lui il generale è riuscito ad "alzare il prezzo" con Salvini nel negoziato, e a ottenere una candidatura nelle fila del Carroccio. Inizialmente l'autore del libro ‘Il mondo al contrario', avrebbe chiesto a De Luca di essere candidato in tutta Italia nella sua lista ‘Libertà', visto che nella Lega non ne volevano più sapere di lui.

"Sono stato contattato da alcuni amici comuni, poi mi ha contattato anche qualche generale, mi è stato spiegato anche qual era la problematica e la trattativa. Io già avevo detto che comunque la pensiamo in modo radicalmente diverso su tante cose. Però siccome si tratta di una mela avvelenata per la Lega, ho lavorato affinché questo si verificasse e il lavoro ha funzionato, perché oggi la Lega si è svenduta non solo a Vannacci, ma anche ad altre operazioni tipo Udc. Sapete bene che è stato fatto un gruppo dell'Udc con i deputati leghisti per pagare l'Udc e avere i suoi candidati. Si parla delle nostre 19 stelle della costellazione della Libertà, oltre al Rassemblement Valdotain per la minoranza linguistica in Val d'Aosta. Se andiamo a guardare realmente le liste di questi grandi partiti, i singoli candidati rappresentano mondi o movimenti che nulla hanno a che fare con quel movimento politico. Quindi noi facciamo tutto alla luce del sole e altri no". Ma De Luca di una cosa è sicuro: Vannacci nelle sue liste non lo avrebbe mai candidato. A domanda secca risponde così: "Assolutamente no".

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