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De Luca dice che non ha insultato la Meloni: “È il Governo che insulta noi da tempo su fondi e autonomia differenziata”

Oggi nuovo comizio di De Luca, ma a Napoli e con parte del mondo della cultura: “Non arretro di un millimetro”.
A cura di Cir. Pel.
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Se la prende coi fuori onda. «Hanno mandato in giro un fuori onda mentre ero a Montecitorio a bere un bicchiere d'acqua. Bisogna stare attenti, era una cosa detta a mezza voce». Se ne lamenta, addirittura: «Oggi i titoli principali sono l'insulto di De Luca alla Meloni, siamo alla follia». Ma di scusarsi non gliene passa nemmeno per l'anticamera del cervello a Vincenzo De Luca: ieri ha dato della stronza alla premier Giorgia Meloni e oggi il presidente della Regione Campania continua nelle manifestazioni contro l'autonomia differenziata. E dice: «L'unico insulto ieri lo ha rivolto la Meloni a chi è andato a manifestare, perché in un Paese democratico non decide la Meloni chi e quando deve manifestare».

Oggi una parte del mondo della cultura, dello spettacolo e dell'arte di Napoli e della Campania si è ritrovata al teatro Sannazaro per chiedere che il Governo sblocchi i Fondi di sviluppo e coesione. Tra i volti noti in sala, Marisa Laurito, Patrizio Rispo, Ruggero Cappuccio, il patron del Giffoni, Claudio Gubitosi che dice: «Noi oggi non siamo qui per De Luca, ma con De Luca, con il nostro presidente che sta facendo una battaglia democratica e civile».

«Chi governa non è che può maneggiare le risorse come un bottino di famiglia e farci quello che vuole. Deve rispettare i diritti di tutti. La premier Meloni deve smettere di fare la lamentosa» rincara il governatore e intanto incassa pareri positivi alla protesta sia dal leader M5s Giuseppe Conte «Le proteste di Vincenzo De Luca e degli amministratori contro l'autonomia sono ovvie, perché è un progetto che distrugge il Paese», sia di Matteo Renzi che però si duole degli insulti di Vicienzo.

Intanto lui comizia: «Noi non arretreremo di un millimetro. Come ho detto al funzionario di polizia che ieri non voleva farci passare a Roma, la prossima volta mi devi sparare in testa, se vuoi fermarmi». Nel frattempo i sindacati di polizia arrabbiati per le parole del presidente campano difendono l'operato degli agenti nella Capitale dicendo che hanno gestito perfettamente l'ordine pubblico.

Antonio Iannone, senatore e commissario regionale di Fratelli d’Italia in Campania annuncia di voler presentare «un’interrogazione al Ministro Piantedosi per verificare se è stato rispettato il testo unico di pubblica sicurezza» nel corso della manifestazione dei sindaci della Campania. «Ci risulta che tra i manifestanti ci fossero persone partite in pullman che nulla avevano a che vedere con i sindaci – aggiunge -. Personale dello staff di De Luca, dipendenti di municipalizzate di Salerno, dipendenti della Regione che dovevano essere a lavoro ed invece erano a Roma a fare da claque alle carnevalate di un governatore fuori controllo».

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