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Scontro Meloni-Conte sul Mes, sciolto il Giurì d’onore dopo l’accusa del leader M5s di faziosità

Dopo la richiesta di Giuseppe Conte richiesta di sciogliere il Giurì d’onore perché sarebbero venuti meno i criteri di “imparzialità che avrebbero dovuto ispirare i suoi lavori”, il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha decretato lo scioglimento della commissione di indagine.
A cura di Annalisa Cangemi
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È stato sciolto il Giurì d'onore, nominato dopo la richiesta arrivata dal leader M5S Giuseppe Conte, che si era sentito leso dalle parole pronunciate nell'aula di Montecitorio dalla premier Giorgia Meloni sul Mes: la premier aveva accusato l'ex inquilino di Palazzo Chigi di aver dato l'assenso alla riforma del Mes "con il favore delle tenebre".

La presidenza della Camera "prende atto del ritiro dell'istanza" da parte del leader M5s Giuseppe Conte, "quindi la commissione di indagine si intende sciolta", ha comunicato all'assemblea la presidente di turno, Anna Ascani.

Ieri i componenti di minoranza dell'organismo, Stefano Vaccari (Pd) e Filiberto Zaratti (Avs), si sono dimessi denunciando l'assenza di imparzialità nella ricostruzione dell'accaduto. e Conte aveva scritto al presidente della Camera Lorenzo Fontana chiedendo lo scioglimento del Giurì d'onore. Questa mattina si erano riuniti per circa mezz'ora il presidente Giorgio Mulè, Alessandro Colucci (Nm) e Fabrizio Cecchetti (Lega).

Il leader M5S Giuseppe Conte ieri sera aveva consegnato nelle mani del Presidente della Camera Lorenzo Fontana (e per conoscenza al Presidente del Giurì, Giorgio Mulè) una lettera in cui chiedeva l' immediato ‘scioglimento della Commissione'. La decisione è stata presa dopo aver appreso dalle agenzie di stampa le dimissioni dei deputati Filiberto Zaratti e Stefano Vaccari. Sulla base di quanto ricostruito, Conte ha appreso "con grave sconcerto che sono venuti a mancare i presupposti di terzietà e la possibilità di pervenire a una ricostruzione imparziale scevra da strumentali interpretazioni di mero carattere politico".

Mulè: "Io imparziale, non ho fatto neanche gli auguri a Meloni per il compleanno"

"Proprio per il principio rispetto al quale il presidente del Giurì d'Onore deve essere imparziale non ho mandato né gli auguri di Capodanno né per il compleanno a Giorgia Meloni. Faccio ammenda e glieli faccio con ritardo. Da quando presiedo la commissione non ci sono stati contatti", ha commentato il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (Fi) in conferenza stampa a Montecitorio dopo lo scioglimento del Giurì d'onore sul caso Conte-Meloni.

Mulè ha aggiunto di non aver mai incontrato nemmeno il leader M5s: "Ho evitato in tutti i modi di avere un contatto diretto con Conte. Lui mi ha chiamato una volta per anticiparmi l'invio di una sua istanza indirizzata alla Commissione ma non c'è mai stato alcun incontro".

Su quali basi "Conte si erge a giudice di imparzialità, se i documenti del Giurì non possono essere trasmessi al di fuori e quindi lui non dovrebbe conoscerli? È inaccettabile. In un tribunale saremmo di fronte a un oltraggio alla Corte. In questo caso è oltraggio alla Camera, è stata sfregiata da un atto che mina le fondamenta dell'Istituzione", ha detto ancora l'esponente azzurro.

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