91 CONDIVISIONI

Caso (M5s) a Fanpage: “Assurdo che Meloni non dica nulla su vicenda Sgarbi, è imbarazzo internazionale”

“Ci si lamenta del distacco che si crea tra i cittadini e la politica, ma avviene a causa di tutti questi casi assurdi a partire dalla vicenda Sgarbi. Ed è ancora più assurdo che Giorgia Meloni faccia finta di nulla”: lo dice a Fanpage.it il deputato M5s Antonio Caso, primo firmatario della mozione contro il sottosegretario alla Cultura.
A cura di Annalisa Girardi
91 CONDIVISIONI
Immagine

Arriva alla Camera la mozione del Movimento Cinque Stelle per la revoca dell'incarico da sottosegretario a Vittorio Sgarbi. Una mozione, sostenuta anche dal Partito democratico e dall'Alleanza Verdi e Sinistra, presentata dopo le inchieste scoppiate attorno al critico d'arte, da quella sulle consulenze d'oro all'indagine per autoriciclaggio di beni culturali. Ne abbiamo parlato con Antonio Caso, deputato pentastellato e primo firmatario della mozione.

Lei ha presentato una mozione per rimuovere il sottosegretario Sgarbi dall'incarico, dopo i casi che sono emersi sul suo conto. Ci può parlare del contenuto della mozione?

Io partirei dal dato di fatto più recente: abbiamo un sottosegretario alla Cultura dello Stato italiano, indagato per furto di beni culturali. L'intervista potrebbe anche finire qui, per quanto è assurda questa cosa, tutta italiana. Altrove, in Europa, non sarebbe possibile, altrove ci sono ministri che si sono dimessi per un pezzo di tesi copiata. Ad ogni modo, la nostra mozione in realtà viene da più lontano. L'abbiamo presentata infatti a fine ottobre, quando sorsero le prime inchieste giornalistiche su Sgarbi relativamente ai conflitti di interessi tra il suo ruolo di sottosegretario e l'attività lucrativa che faceva. Il paradosso è che, andando avanti con i mesi, abbiamo dovuto aggiornarla costantemente. Abbiamo dovuto aggiungere la questione del quadro e la questione dei debiti col fisco. Questa mozione ora arriva in Aula, a mia prima firma, sostenuta non solo dal Movimento cinque Stelle. ma anche dal Partito democratico e da Alleanza Verdi e Sinistra.

Mi sento di dire che non sono contento di aver presentato una mozione di revoca a un sottosegretario, perché è assurdo che sia necessario arrivare a questo. È assurdo che non abbia fatto un passo indietro quando sono sorte le prime ombre sul suo operato, così come l'etica politica richiederebbe. È assurdo che il ministro, Gennaro Sangiuliano stesso, non abbia preteso immediatamente le sue dimissioni. Ed è ancora più assurdo che Giorgia Meloni continui a tacere, su Sgarbi così come su tutti gli altri casi.

C'è chi vi accusa di essere poco garantisti…

Bisogna fare chiarezza su questo e separare quello che è l'iter giudiziario – che seguirà il suo corso e magari gli imputati arriveranno a dimostrate la propria innocenza – e l'opportunità politica. Parliamo di etica nella politica. Parliamo di questione morale. Certamente questa è intrecciata alla questione giudiziaria, ma sono due strade parallele che si separano. La questione morale pretende che in presenza di una qualsiasi ombra su un sottosegretario, un ministro, o un qualsiasi esponente politico, non si debba attendere tutto l'iter giudiziario per un passo indietro: tra politici e cittadini c'è un rapporto di fiducia e anche solo l'ombra delle accuse può minare la correttezza e l'operato dei primi, per cui è doveroso farsi da parte.

Restando allora sul piano politico, voi avete segnalato una questione relativa al conflitto di interessi…

È proprio da questo che parte la nostra mozione, perché quando l'abbiamo presentata a ottobre era quanto emergeva dalle inchieste giornalistiche. C'è una legge che prevede che un sottosegretario – così come un ministro, insomma una persona con un incarico di governo – non possa svolgere un'attività lucrativa legata all'ambito di interesse politico. Detto chiaramente,  Sgarbi non poteva fare a pagamento mostre e convegni, pagati lautamente. Il conflitto di interessi è palese.

Il caso Sgarbi non è stato l'unico a innescare le polemiche. C'è anche stato il caso Santanché, il caso Delmastro, il caso Pozzolo… c'è un problema di classe dirigente?

Questa destra ce l'ha, non solo Fratelli d'Italia. I casi sono tanti,  alcuni più gravi, altri meno. Ma sta diventando una situazione intollerabile, è come se si stesse ripristinando su tante cose il periodo berlusconiano, quando il Parlamento arrivò a votare sulla questione di Ruby "nipote di Mubarak". Diventa tutto molto imbarazzante. Lo dico da parlamentare di opposizione: così come non sono contento di presentare una mozione di revoca nei confronti di un sottosegretario, non sono contento che il mio Paese sia rappresentato da una ministra che ha avuto problemi con le sue aziende – dai fallimenti ai Tfr non pagati – da un deputato con la pistola, da un altro sottosegretario che ha utilizzato informazioni avute grazie al suo ruolo per poi attaccare le altre parti politiche. Non sono contento perché tutto questo sminuisce il ruolo della politica.

In un attimo poi si fa di tutta l'erba un fascio, ed è così che i cittadini pensano che tutti i politici siano corrotti e che la classe dirigente sia questa. Ci si lamenta del distacco che si crea tra i cittadini e la politica, ma avviene a causa di tutti questi casi assurdi. Ed è ancora più assurdo che la principale esponente del governo, Giorgia Meloni, faccia finta di nulla. Diventa imbarazzante anche a livello internazionale.

I sondaggi, però, continuano a dare Fratelli d'Italia in testa ai sondaggi. Tra pochi mesi si vota alle elezioni europee, secondo lei tutti questi casi peseranno sul voto?

Secondo me bisogna dare tempo al tempo. Presto gli italiani si renderanno conto – al di là di tutti questi casi – che tutte le promesse fatte da Giorgia Meloni non solo non vengono mantenute, anzi: spesso viene fatto l'opposto. C'è il caso eclatante delle accise sulla benzina, ma non è l'unico. Il Paese è in difficoltà: immaginiamo cosa può pensare un cittadino, alle prese appunto con tutte le difficoltà, quando vede ministri e sottosegretari fare ciò che vogliono, impuniti. Vedremo cosa accadrà alle Europee, magari avranno un successo, ma io sono convinto che non durerà molto. Presto i fatti e la realtà verrà a galla.

E il Movimento Cinque Stelle? Quali saranno le vostre priorità per questa campagna elettorale che sta per cominciare?

Io penso che l'operato di Giuseppe Conte da presidente del Consiglio abbia già dato l'idea d'Europa che abbiamo: non è quella di un Patto di stabilità che strangola le nazioni, non è quella del Mes: è quella della solidarietà. portata avanti, per esempio, con il Pnrr. Il Movimento farà del suo meglio, come sempre, in un rapporto di sincerità con gli elettori, a partire dalla questione della non candidatura di Giuseppe Conte. Delle candidature dei leader di partito si sta discutendo molto, ma vuol dire partire già in campagna elettorale con una truffa agli elettori: ci si candida, si chiede un voto, ma alla fine non si andrà al Parlamento europeo. Noi non ci stiamo a fare questi giochi, non ci siamo mai stati.

91 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views