Superbonus: cosa cambia nel 2024 e cosa è andato storto

Il Governo ha annunciato la fine del Superbonus. Vediamo i suoi pregi, i suoi difetti, i risultati ottenuti e cosa succederà a chi ha dei lavori in corso.

15 Novembre 2023
15:00
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Superbonus: cosa cambia nel 2024 e cosa è andato storto
A cura di Sasha Rizzo
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Il Superbonus sarà un grosso peso per le casse dello Stato. Tuttavia, occorre capire le ragioni per le quali è stato pensato e quali sono i motivi per cui i risultati sperati non sono stati raggiunti. Inoltre, alcuni potrebbero rimanere danneggiati in caso di eliminazione del Superbonus, in quanto i lavori in corso non saranno più agevolati con questa misura.

Cos’è il Superbonus?

Il Superbonus è un’agevolazione fiscale introdotta con il Decreto legge 34/2020 (Decreto Rilancio). Più precisamente, il Superbonus è una maggiorazione delle classiche detrazioni fiscali relative ai lavori di ristrutturazione e permette di recuperare il 110% della spesa sostenuta per la ristrutturazione edile.

Quali sono i requisiti per accedere al Superbonus?

Esistono dei parametri da rispettare nell’ambito del Superbonus: i lavori devono essere eseguiti per l’efficientamento energetico e/o per migliorare la resa antisismica dell’edificio. Inoltre, i lavori devono essere svolti in edifici che davvero necessitano di un intervento. Infatti, è necessario fare la verifica dell’edificio a proprie spese, per dimostrare che in effetti la classe energetica è troppo bassa e che occorre quindi intervenire.

Un esempio del Superbonus

Supponiamo di avere una casa da ristrutturare che rispetta i criteri per accedere al Superbonus. A questo punto contattiamo un’azienda edile che farà un prezzo di 100.000€ per rendere l’abitazione efficiente dal punto di vista energetico e antisismico. In questo caso potremo detrarre 110.000€ in 5 anni dalle imposte dovute all’Erario. Quindi 22.000 all’anno.

Piccola precisazione: 5 anni per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021. Dal 2022 gli anni sono diventati 4. Inoltre, esiste anche l’opzione per i 10 anni.

Cosa succede se una persona, con l’Erario, ha più crediti che debiti?

È qui che si inserisce il concetto di “cessione crediti”, e per credito cedibile si intende un credito che può essere ceduto ad altri soggetti, come per esempio le aziende edili.

Cosa possono fare azienda e proprietario? 

Ricollegandoci all'esempio di prima, l’azienda realizza un prezzo di 100.000€ e applica uno sconto del 100% (il cosiddetto sconto in fattura). A questo punto, noi paghiamo zero euro e cediamo la detrazione all’azienda, che per lei diventa un credito pari al 110% della spesa, in questo caso pari a 110.000€. Quindi, con il Superbonus noi paghiamo zero, l’azienda guadagna ugualmente e la casa sarà ristrutturata, bella e sicura. Tutto questo, a spese dello Stato.

Perché è stato creato il Superbonus?

A primo impatto il Superbonus può sembrare paradossale, però serve anche guardare al contesto in cui il Superbonus è nato. Infatti, il Superbonus è nato nel 2020 e aveva l’obiettivo di favorire il rilancio dell’economia italiana dopo la pandemia partendo dal settore edile.

Inoltre, in Italia sono decenni che realizziamo bonus per adeguare le nostre abitazioni a standard più elevati, basti pensare a Sisma ed Ecobonus.

Infine, l’idea era anche quella di ridurre i consumi energetici grazie a queste ristrutturazioni, limitando l’uso dei combustibili fossili, l’inquinamento e contemporaneamente aumentare i soldi nelle tasche dei cittadini: bollette più leggere corrispondono a più soldi nei portafogli.

Cosa non ha funzionato?

I problemi relativi al Superbonus sono più di uno. Per esempio, solo una piccola parte delle abitazioni (rispetto al totale) è stata ristrutturata, ma i costi sono comunque esorbitanti. Quindi, abbiamo speso molti soldi, ma con pochi risultati.

Quali sono le ragioni?

Innanzitutto, occorre fare una premessa importante: quando si sente parlare dei problemi del Superbonus, in realtà spesso ci si riferisce a tutti i bonus edilizi, e molti problemi sono legati in realtà al Bonus facciate, il quale non aveva limiti di spesa. Questo fattore ha portato a lievitare i prezzi e ora pesa sulle casse dello Stato.

Inoltre, un altro grosso problema è questo: seppure il Superbonus avesse dei limiti di spesa, il tutto era comunque a carico dello Stato.

Il risultato è un’alterazione del meccanismo della trattativa, perché a pagare non era il cliente. Come abbiamo detto prima: sconto del 100% e cessione del credito d’imposta all’azienda edile. In queste condizioni difficilmente la trattativa sarà “combattuta” per ridurre il prezzo. La conseguenza è che alcune aziende hanno applicato i prezzi più elevati che potessero applicare.

Qualche risultato positivo c’è stato?

Qualcosa sì. Per esempio, le aziende edili hanno in effetti tratto beneficio dal Superbonus e hanno generato crescita economica, seppur contenuta.

Cosa succede oggi al Superbonus?

Nei prossimi anni il Superbonus priverà lo Stato di parecchi miliardi di euro, in quanto persone e imprese, detraendo il 110% della spesa, di fatto non pagheranno le imposte. Di conseguenza, lo Stato avrà carenza di risorse e dovrà fare nuovo debito pubblico (o fare dei tagli da altre parti). Questo, unito agli scarsi risultati del Superbonus, ha portato il Governo a depotenziare prima, e probabilmente ad annullare ora, il Superbonus per come lo conosciamo.

Infatti, il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e il Governo hanno annunciato lo stop alla cessione del credito e, per ottenere l’agevolazione, i lavori dovranno essere svolti entro la fine dell’anno. Dal 2024, invece, ci sarà una detrazione del 70%.

Già nel 2023 l’agevolazione era passata dal 110 al 90%, a parte qualche eccezione: come i condomini che avevano fatto richiesta per il Superbonus entro il 31 dicembre del 2022. In realtà, anche la possibilità di cedere il credito e lo sconto in fattura sono stati limitati nel 2023, più precisamente dal 17 febbraio 2023 grazie al Decreto Legge 11/2023, anche se pure qui, con qualche eccezione: come per chi entro il 17 febbraio 2023 aveva già presentato il titolo edilizio abilitativo, cioè una pratica amministrativa necessaria per fare i lavori, oppure per alcuni tipi di lavori, come quelli finalizzati alla rimozione delle barriere architettoniche.

Cosa succederà a chi ha dei cantieri attivi? 

Dipende molto dai casi, ma in linea generale se i lavori termineranno entro la fine dell’anno, si potrà usufruire del Superbonus, altrimenti no. Chiaramente, tutti i crediti già maturati si potranno detrarre ugualmente, a patto di completare i lavori e raggiungere l’obiettivo di efficientamento energetico o antisismico previsto (ma non si potranno creare nuovi crediti).

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Sasha Rizzo
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Sono nato l’11 novembre del 1996 a Novi Ligure e ho la passione per l’economia fin da ragazzino. Infatti, ho frequentato ragioneria alle superiori e mi sono laureato a Genova in Economia Aziendale per poi specializzarmi in Management con la Magistrale. Oggi, con Lexplain ho unito la passione per l’economia a quella per la divulgazione.
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