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L'omicidio di Giovanbattista Cutolo a Napoli

Roberto Fico: “Giorgia Meloni è contro Napoli: male su reddito, periferie e sicurezza”

Intervista all’ex presidente della Camera, fra le personalità più rilevanti dei Cinque Stelle, figura storica del M5S a Napoli. Attacco frontale alla premier Giorgia Meloni sui tagli ai fondi PNRR alle periferie e l’ abolizione del reddito di cittadinanza.
A cura di Antonio Musella
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Prima il taglio del reddito di cittadinanza che ha investito come una bomba sociale decine di migliaia di famiglie napoletane, lasciandole senza supporto, a cui si è aggiunta la beffa della "carta acquisti" che a Napoli vedeva 72 mila aventi diritto, ma il governo ne ha finanziate solo 31 mila. Poi sono arrivati i tagli ai progetti del PNRR che prevedono la rigenerazione urbana di Scampia e Ponticelli con l'abbattimento delle Vele e del "Bronx" di Taverna del Ferro. Ed ancora quella che è sembrata una passerella a Caivano, dove la presidente del consiglio Giorgia Meloni non si è degnata di fermarsi a parlare con i cittadini.

Infine il silenzio del Ministro della Giustizia dopo l'omicidio terribile di Giovanbattista Cutolo. Provvedimenti e atteggiamenti che in pochi mesi non hanno certo costruito un clima da luna di miele tra la terza città d'Italia e il governo Meloni.

D'altronde già i risultati delle elezioni politiche hanno mostrato come a Napoli ed al Sud la geografia politica sia tutt'altra roba rispetto al resto del paese. E dopo mesi di scelte governative non proprio favorevoli alla città e dopo che da palazzo San Giacomo il sindaco Gaetano Manfredi ha lanciato dei segnali giudicati da molti "troppo timidi" contro il centrodestra, è Roberto Fico a lanciare l'attacco al governo da Napoli.

Lo fa con questa intervista a Fanpage.it in cui analizza tutti i recenti provvedimenti del governo Meloni che stanno danneggiando la città. Ma non si poteva certo non partire dai fatti di cronaca che hanno scosso l'opinione pubblica in maniera fortissima, gli stupri di Caivano e l'omicidio del 24enne Giovanbattista Cutolo.

Presidente Napoli e la sua area metropolitana sono state sconvolte da due episodi terribili, gli stupri di Caivano e l'omicidio di Giovanbattista Cutolo. Cosa bisogna fare?

Sono eventi terribili, tragici, che ci toccano e siamo vicini alle famiglie. Cosa bisogna fare? Intanto non è possibile che un gruppo di ragazzi possa girare armato. Noi sentiamo spesso delle "stese" che coinvolgono diversi quartieri di Napoli, su questo bisogna colpire e colpire anche chi li arma, questo fenomeno va fermato e su questo ci vuole tolleranza zero. Poi credo che dobbiamo parlare di certezza della pena e su questo siamo tutti d'accordo. Il punto è che a tutti questi ragazzi che decidono di delinquere noi dobbiamo far sì che lo Stato sia vicino a queste famiglie e prenda questi ragazzi per non farli più sbagliare strada.
Per farlo ci vogliono investimenti forti sui Comuni, sugli assistenti sociali, sulle scuole, negli impianti e nelle associazioni sportive, nelle piazze sociale e sulla rigenerazione urbana.
Quanti investimenti sono stati fatti negli anni '70 e '60 per costruire quartieri sbagliati? Vediamo il Parco Verde, abbiamo visto le Vele di Scampia. Questi non sono luoghi visivamente e esteticamente umani per vivere, e quindi dobbiamo destrutturare questi quartieri e dobbiamo approntare una nuova vita, estetica e fisica, di questi quartieri. Questo significa rigenerazione urbana e questo significa sicurezza.

Ha parlato di rigenerazione urbana, il governo ha tagliato i fondi ai progetti del PNRR che riguardavano la rigenerazione urbana di Scampia e San Giovanni a Teduccio, due periferie molto complesse di Napoli. 

Qua siamo all'assurdo. Il luogo centrale della nostra democrazia che va rafforzato sono i Comuni e la Meloni è andata in Europa e ricontrattare i fondi del PNRR per altri progetti, lasciando scoperti quelli dei Comuni. Il Comune di Napoli ha due progetti molto importanti quello sulle Vele di Scampia, dove si vuole costruire un ecoquartiere abbattendo le Vele e dando case dignitose e su Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio.

Il governo decide di abbandonare i Comuni, di abbandonare i progetti in atto che i Comuni avevano fatto, di abbandonare le periferie e di aumentare la marginalità sociale di tante persone che alla fine essendo lasciate sole sono più a rischio di delinquere.

Cosa ha significato l'abolizione del reddito di cittadinanza in una città come Napoli e in generale nel Mezzogiorno?

E' una tragedia sociale di tante persone che avevano trovato un aiuto e quindi un punto di riferimento nello Stato, e che oggi sono lasciate sole. Il governo fa un'opera di criminalizzazione della povertà. Io credo, e lo dico con cognizione di causa, che queste persone (al governo ndr.) non conoscano la tragedia sociale che stanno generando sui territori, nei nuclei familiari, non conoscono i quartieri, non conoscono le strade. Non le conoscono queste realtà e non le conoscono al Sud e nemmeno di tante situazioni disagiate del Nord.

A Napoli abbiamo visto anche la beffa della carta acquisti, abbiamo visto le persone in file per prendere un sussidio che equivale ad una spesa per un mese. E cosa ci fanno? Il governo criminalizza la povertà adottando la nuova categoria degli "occupabili" sono quelli che sono occupabili ma senza lavoro e quindi siccome sono occupabili non possono prendere il sussidio, come se l'assenza di lavoro fosse colpa loro.

Un insieme di scelte non proprio felici per Napoli

Io credo che ci sono tanti provvedimenti del governo che vanno contro la città di Napoli. Abbiamo visto il taglio dei fondi a Scampia e San Giovanni a Teduccio, il mancato aiuto costante ai Comuni perché nessuno ha dato niente al Sud Italia, abbiamo visto il punto più basso secondo me che si chiama Autonomia Differenziata, che porta avanti Calderoli e che divide il paese e mette in difficoltà ancora di più le regioni del Sud.

Ed ancora non ho sentito una sola parola del Ministro di Grazia e Giustizia su un aiuto al Tribunale dei Minori di Napoli dopo gli eventi che sono accaduti. Lei ha sentito una parola? Io non ho sentito nemmeno una parola dal Ministro di Grazia e Giustizia. Quindi è un governo che proprio dimentica le difficoltà, aumenta la marginalità sociale, per una città come Napoli questo è intollerabile.

Da napoletano prima ancora che da politico come vive le conseguenze di queste scelte del governo per la città?

Io sento di combattere in modo forte le scelte di questo governo perché sono scelte soprattutto ideologiche che non rappresentano la città, non rappresentano il Sud e non rappresentano me come cittadino prima ancora che come politico. Cercherò in tutti i modi, partendo da questa città, di costruire un fronte per contrastare una deriva ideologica che non ha senso.

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