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Totò Cuffaro canta Bella ciao, il pugno alzato e la maglietta dell’Urss: “Me la regalò Gorbaciov”

Totò Cuffaro, ex presidente della Sicilia ed ex senatore, è stato ripreso mentre cantava Bella ciao con una maglietta rossa, riportante la sigla dell’Urss in cirillico e il simbolo di falce e martello, alzando più volte il pugno chiuso. Si è trattato, secondo il suo staff, di un gesto “contro la guerra in Ucraina”.
A cura di Luca Pons
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Ha attirato l'attenzione un video diffuso sui social di Totò Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana, che canta Bella ciao a una festa in un locale dell'Addaura, a Palermo. L'ex senatore, condannato nel 2011 per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, a fine 2022 è stato riabilitato dai giudici e a febbraio ha visto decadere anche l'interdizione ai pubblici uffici, perciò prossimamente potrà tornare a candidarsi in politica.

Il video è stato filmato e diffuso su Instagram da Eleonora Gazziano, dirigente della Nuova Dc, l'ente che Cuffaro ha lanciato. Nelle immagini si può osservare l'ex senatore che indossa una maglietta rossa con la scritta CCCP, cioè la traslitterazione della sigla che in cirillico indicava l'Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (Urss). In alto, a togliere ogni dubbio, c'è anche un logo giallo con falce e martello incrociati. A quanto detto dallo stesso Cuffaro, la maglia è un regalo ricevuto dall'ex segretario del partito comunista dell'Unione sovietica, Michail Gorbaciov, nel 1985.

La spiegazione della canzone: "Protesta contro Putin"

All'inizio del video Cuffaro ha il pugno sinistro chiuso e alzato, e si rivolge a un ampio gruppo di persone. Sullo sfondo si vedono le bandiere della sua Nuova Dc. Dopo pochi secondi una voce al microfono chiama Cuffaro "compagno" e partono le note di Bella ciao. Di fronte a un pubblico in cui non tutti sono proprio entusiasti, l'ex presidente siciliano canta, balla e alza il pugno più volte.

La stessa voce al microfono chiede poi: "Ovviamente non facciamo uscire i video, eliminiamo i video". Ma è troppo tardi: "Siamo in diretta!", annunzia Gazziano. Alla fine della canzone, lo speaker lancia "un applauso al partigiano Cuffaro". Nel video, a cantare c'è anche Francesca Donato, eurodeputata ex appartenente alla Lega, oggi vicepresidente del partito di Cuffaro. La stessa Gazziano ha poi chiarito le motivazioni del gesto. Si sarebbe trattato, ha detto, di "una protesta contro Putin e contro la guerra in Ucraina".

Negli ultimi mesi Cuffaro ha portato avanti una battaglia legale per poter intestare alla sua associazione l'eredità della Democrazia cristiana, ma due settimane fa è stato respinto il suo ricorso per poter utilizzare il simbolo dello scudo cruciato con la scritta Libertas, che oggi appartiene al partito di Lorenzo Cesa, Unione di centro. Il nome di Cuffaro è tornato anche sui giornali nazionali recentemente in occasione dell'anniversario del discorso ‘I have a dream' di Martin Luther King: l'ex presidente della Sicilia, citando il pastore statunitense, storpiò le parole in ‘I am a drink', giustificandosi poi: "Venivo dall'aver assaggiato i miei vini e pensando alla qualità del ‘drink' del mio vino per un attimo ho avuto un lapsus".

La risposta di Cuffaro: "La maglietta me l'ha regalata Gorbaciov"

"Alcuni si preoccupano e altri si indignano perché, tornato libero dopo aver scontato per intero la mia condanna e aver sempre avuto rispetto e fiducia per le istituzioni della giustizia, torni a coltivare la mia passione per la politica", ha dichiarato Cuffaro, commentando la grande circolazione del video e i commenti ricevuto. "Altri accennano timidi nello scandalizzarsi perché, nel protestare contro la guerra in Ucraina, indosso una t-shirt rossa con falce e martello regalatami nel lontano 1985, all'inizio della sua Perestroika, da Gorbaciov, padre della svolta comunista russa, e canto Bella ciao, canzone simbolo della Resistenza di ogni colore e della difesa della libertà". Per poi concludere: "Così è la vita. Viviamo la ricompensa che essa ci da: vivere".

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