Ilva, Conte: "É allarme rosso, Mittal rifiuta tutte nostre richieste"
pubblicato il 7 novembre 2019 alle ore 08:35
Il premier Conte ha incontrato a palazzo Chigi, insieme ai ministri competenti per la materia, i vertici di Arcelor Mittal, dopo che la società indiana ha annunciato la volontà di strappare il contratto di acquisto degli impianti siderurgici dell'Ilva. L'incontro, per stessa ammissione di Conte, non ha prodotto risultati, nonostante la disponibilità espressa dall'esecutivo a ripristinare per i manager di Ilva lo scudo penale, la cui eliminazione era stata addotta da Mittal come principale motivo per il passo indietro. "Il tema vero è che per per assicurare la sostenibilità economica dell'impianto l'azienda chiede l'esubero di 5mila lavoratori, questo per noi è inaccettabile", ha spiegato il premier in conferenza stampa al termine del vertice. Gli ha fatto eco il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli: "Non possono essere i lavoratori, i settori produttivi, il rispetto del piano ambientale a pagare la gestione non ottimale dell'impianto". Conte però ha ammesso che il governo non ha strumenti per pretendere da Mittal il rispetto degli impegni sottoscritti al momento dell'aggiudicazione della gara: "In questo momento non c'è soluzione, nessuna nostra richiesta è stata accettata"
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