Smeriglio (Piazza Grande): "Con Zingaretti una nuova sinistra per battere destre e populisti"
pubblicato il 26 febbraio 2019 alle ore 10:25
Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio e coordinatore di Piazza Grande, da dieci anni è al fianco di Nicola Zingaretti e oggi sostiene la sua candidatura alle primarie del Pd. "Perché Zingaretti è il leader giusto? Prima di tutto perché è un leader vincente, è banale ma non è una cosa da poco. - spiega negli studi di Fanpage.it - Noi abbiamo vinto le elezioni a Roma nel 2008 mentre al Comune perdevamo con Alemanno. Abbiamo vinto nel 2013 quando Bersani non vinceva, non perdeva, adesso non ricordo bene la formula furba utilizzata in quel caso. E abbiamo vinto nel 2018 e questo ha del miracoloso: mentre i populisti asfaltavano tutte le forze di centrosinistra, non solo il Pd, nel Lazio 300.000 persone votavano diversamente e sceglievano questa amministrazione". Smeriglio parla poi di Piazza Grande, il contenitore per costruire un progetto in grado di attrarre forze di sinistra e civiche in cerca di una casa: "È stata un'intuizione corretta, il tentativo continuo di far uscire il congresso del Pd dal perimetro angusto del Pd. Ho incontrato un sacco di realtà di sinistra e civiche, ecologiste e legate a vertenze locali che oggi ancora non hanno una rappresentanza". "Piazza Grande è l'intuizione giusta di Nicola di dare fiducia a questo campo largo, a questa possibilità plurale di partecipazione - prosegue - A dire se ce l'abbiamo fatta saranno i numeri dei gazebo, noi speriamo di aver riacceso una scintilla di protagonismo popolare". Non risparmia poi una stoccata a chi nel Partito Democratico difende gli anni del governo di Renzi: "Nel Pd c'è chi non ha nessuna intenzione di fare autocritica e questo è un problema. Quello che è successo il 4 marzo è una sconfitta storica per tutti. È evidente che sulle povertà, sulla giustizia, sulla redistribuzione bisogna cambiare rotta. Penso al reddito di cittadinanza: anche se non ci piace quello del M5s da autorevoli esponenti del Pd sono state dette cose davvero sconvenienti". Eppure, nonostante i problemi, Smeriglio e gli animatori di Piazza Grande sono convinti della necessità di unità e di un campo largo che tenga insieme tutte le forze progressiste: "La sinistra governa in Europa in soli due paesi oltre la Grecia, la Spagna e il Portogallo e qui ci sta un'alleanza che va dai partiti socialisti ai comunisti in Portogallo e un'alleanza tra socialisti Podemos in Spagna. Di fronte all'onda che abbiamo di fronte c'è bisogna di avere pazienza e costruire un unico spazio politico in cui le tendenze più radicali possano giocarsela, così si può contendere il campo ai nazionalisti e ai razzisti". Il modello è quello degli Stati Uniti dove "una forma meno ideologica, che è quella proprio delle forme del movimento, dove gli attivisti delle comunità locali battono sul campo autorevoli esponenti del Partito democratico americano, lo autoriformano dal basso senza chiedere il permesso a nessuno. I socialisti americani si presentano alle elezioni non per svangare l'1% ma per contendere l'egemonia dentro il partito democratico: solo così possono emergere personalità che danno una nuova speranza come Alexandra Ocasio Cortez".
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