'Il Cigno nero e il Cavaliere bianco', il racconto della grande crisi economica
pubblicato il 8 febbraio 2018 alle ore 08:35
"Il Cigno nero e il Cavaliere bianco" di
Roberto Napoletano è un lungo racconto della grande crisi economica dal punto di vista dell'Italia, che arriva poi all'atto risolutore che mette in campo Mario Draghi con il la politica economica espansiva della Bce. Un racconto che fotografa i punti chiave della crisi attraverso gli incontri tra l'autore e i presidenti del Consiglio che si sono succeduti negli anni e con i governatori delle banche centrali che dal 9 novembre 2011 hanno svolto un ruolo chiave nella politica economica europea. Un racconto ricco di anneddoti, di momenti significativi che spiegano come grazie all'azione decisiva di Mario Draghi la moneta unica sia stata preservata dalla speculazione che volevano attuare i mercati. E la scoperta del libro è proprio il tesoro dell'Italia, la sua manutalità, un tesoro che fa gola a molti a partire dalla Francia.
Scritto straordinariamente bene, bello come un grande romanzo collettivo, avvincente come un thriller e (ahimè) preciso come un dossier di Bankitalia. Dove si mostra, in sostanza:
a) che i nodi dell’economia italiana non sono più rinviabili
b) che se non fosse per (San) Mario Draghi – il Cavaliere Bianco – da tempo il Cigno Nero dei poteri forti europei si sarebbe mangiato sul pane il combinato disposto della allegra brigata italiana, da Renzi a Berlusconi a Salvini a Di Maio.
c) che le mani della speculazione internazionale e della guerra economica colpiscono sempre con precisione chirurgica il nostro Paese in tempi e modi prevedibili: quindi, annunci come quello di Moscovici potebbero rappresentare il primo battito di ali del prossimo Cigno Nero, ovvero della prossima crisi finanziaria italiana
d) che l’autolesionismo e l’irresponsabilità della nostra classe dirigente sta stringendo intorno al collo degli italiani un cappio che, prima o poi, qualcuno da Bruxelles o da Francoforte si deciderà a tirare.
Scritto straordinariamente bene, bello come un grande romanzo collettivo, avvincente come un thriller e (ahimè) preciso come un dossier di Bankitalia. Dove si mostra, in sostanza:
a) che i nodi dell’economia italiana non sono più rinviabili
b) che se non fosse per (San) Mario Draghi – il Cavaliere Bianco – da tempo il Cigno Nero dei poteri forti europei si sarebbe mangiato sul pane il combinato disposto della allegra brigata italiana, da Renzi a Berlusconi a Salvini a Di Maio.
c) che le mani della speculazione internazionale e della guerra economica colpiscono sempre con precisione chirurgica il nostro Paese in tempi e modi prevedibili: quindi, annunci come quello di Moscovici potebbero rappresentare il primo battito di ali del prossimo Cigno Nero, ovvero della prossima crisi finanziaria italiana
d) che l’autolesionismo e l’irresponsabilità della nostra classe dirigente sta stringendo intorno al collo degli italiani un cappio che, prima o poi, qualcuno da Bruxelles o da Francoforte si deciderà a tirare.
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