Cosa succede adesso, dopo la vittoria del NO al referendum costituzionale
pubblicato il 7 dicembre 2016 alle ore 11:31
Il 4 dicembre gli italiani hanno respinto la riforma della Costituzione, votando No al referendum. Come conseguenza, Renzi ha annunciato le dimissioni dalla Presidenza del Consiglio e si è recato al Quirinale da Sergio Mattarella. Il capo dello Stato gli ha chiesto di restare almeno fino all’approvazione della legge di bilancio. Le sue dimissioni, quindi, saranno formalizzate dopo il via libera del Parlamento alla legge di bilancio, che deve essere approvata entro il 31 dicembre.
A quel punto, Mattarella avvierà le consultazioni con le delegazioni dei gruppi parlamentari e cercherà di trovare una soluzione alla crisi di Governo. Con le dimissioni di Renzi decadono anche i ministri e servirà un nuovo Governo
Le opzioni in campo sono diverse. Vediamo quali.
Mattarella potrebbe dare l’incarico nuovamente a Matteo Renzi, che però si è detto più volte indisponibile.
Potrebbe invece formarsi un nuovo Governo politico a guida Pd, che proseguirebbe la legislatura più o meno con la stessa maggioranza parlamentare attuale. Nuove elezioni si terrebbero nel 2018, come previsto dalla legge.
Oppure potrebbe formarsi un Governo di scopo, a guida “tecnica” o “istituzionale”. Un esecutivo di questo tipo avrebbe il compito di scrivere la nuova legge elettorale, per portare il Paese alle urne nel più breve tempo possibile.
Al momento, infatti, sono in vigore due leggi elettorali diverse per Camera e Senato. Per la prima è in vigore l’Italicum, per il secondo il Consultellum, ovvero il Porcellum senza premio di maggioranza. Con questo sistema appare improbabile che un partito o una coalizione possano ottenere la maggioranza dei seggi nei due rami del Parlamento.
L’ultima opzione è quella del ritorno immediato alle urne, tramite elezioni anticipate già a febbraio o marzo. Il Governo attualmente in carica potrebbe modificare la legge elettorale, estendendo l’Italicum anche al Senato, oppure gli elettori potrebbero essere chiamati a votare con due leggi elettorali differenti o ancora si potrebbero trovare soluzioni di altro tipo.
di Adriano Biondi / Marco Paretti / Zeina Ayache
mostra altro
altro di Marco Paretti
-
8146089 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
796147 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
440097 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
883979 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
42 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
2140396 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
2236480 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
1713426 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
372513 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
13012 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
39403 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
383208 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
3398 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
39 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
1077 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti
-
158 VISUALIZZAZIONIMarco Paretti