Silvestri: “Niente più contratti a progetto, ma restano le co.co.co. Al via il demansionamento”
pubblicato il 29 maggio 2015 alle ore 22:51
Ai microfoni di Fanpage.it il Dott. Vincenzo Silvestri, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, che ha esposto in prima persona alla Camera dei Deputati una relazione tecnica relativa al nuovo Decreto di riordino delle tipologie contrattuali.Tale decreto riscrive tutti i contratti di lavoro: dal contratto a termine al part-time, dall’apprendistato al contratto di somministrazione. Decreto che soprattutto elimina la possibilità di stipulare i contratti a progetto: “Il Decreto fa una operazione di razionalizzazione e sistemazione dei contratti di lavoro di subordinato ad oggi conosciuti. Viene di fatto abrogata la Legge Biagi e vengono inserite in un unico testo tutti i contratti compreso il contratto a termine e part-time. E’ una sorta di testo unico dei contratti di lavoro”.
“Accanto a questa opera di sistemazione è stata inserita una grossa novità riguardo alla possibilità mutamento delle mansioni. Per la prima volta il Governo modifica l’art. 13 dello Statuto dei Lavoratori che dal 1970 non era mai stato modificato”.
Una delle novità riguarda la cancellazione dei contratti a progetto. Il Dott. Silvestri chiarisce: “L’intento del legislatore è quello di porre chiarezza, ma ho dubbi sulla riuscita. Sostanzialmente vengono superati i contratti a progetto. A partire dal 1 gennaio 2016 le collaborazioni che si sostanziano in una ripetività delle mansioni non possono essere più considerate collaborazioni coordinate e continuative ma devono essere considerati contratti di lavoro subordinato. Inoltre i contratti a progetto non potranno più essere stipulati”.
Il disegno del legislatore è quello di porre fine al contratto a progetto, però nello stesso tempo si consente la collaborazione coordinata e continuativa, che non è abrogata. Abrogata la Legge Biagi, ossia il progetto apposto nel contratto di lavoro, avremo quindi uno scenario in cui saranno possibili le co.co.co. ma i lavoratori perderanno le tutele quali la malattia o la maternità. E’ una profonda contraddizione che nella relazione alla Camera abbiamo fatto rilevare”.
LEGGI --> http://job.fanpage.it/mansioni-inferiori-al-dipendente-il-jobs-act-apre-al-demansionamento/
Sulle nuove regole relative al demansionamento (adibire il lavoratore a mansioni inferiori): “E’ un argomento molto caldo. Nell’attuale ordinamento il mutamento delle mansioni secondo la giurisprudenza è possibile solo per mansioni equivalenti, con tutto un percorso di idoneità tecnico professionale. Lo spostamento finora era molto complesso. Nel nuovo decreto viene consentito il passaggio delle mansioni non più per equivalenza professionale, ma all’interno dello stesso livello. Se le nuove mansioni sono dello stesso livello, indipendentemente se va ad intaccare l’esperienza tecnico professionale, sono consentite. Questo è un punto di grande flessibilità per le aziende, che hanno la possibilità in momenti di crisi o riqualificazione o ristrutturazione aziendale di essere più libere di spostare di mansioni il lavoratore. Inoltre viene data la possibilità anche di demansionare, in questi casi, fino ad un livello inferiore, ma riconoscimento la retribuzione al lavoratore riferibile al suo livello originario”.
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