Il TFR in busta paga conviene? Intervista a Marina Calderone
pubblicato il 3 giugno 2015 alle ore 12:42
Ai microfoni di Fanpage.it torna il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro Marina Calderone. L’argomento dell’intervista è il TFR in busta paga. E la richiesta è di fare chiarezza sulla domanda “conviene scegliere il TFR in busta paga mensile?”Il presidente introduce la misura del TFR in busta paga (QUIR): “I lavoratori potranno esercitare una scelta di far inserire nella busta paga il TFR maturato nel mese. La scelta è irreversibile fino al mese di giugno 2018. Possono scegliere tutti i lavoratori, anche quelli che fanno confluire il TFR al Fondo pensione. Il Governo ci ha scommesso molto per garantire ai lavoratori un entrata mensile superiore per le spese delle famiglie italiane”.
LEGGI --> LA GUIDA SUL TFR IN BUSTA PAGA
http://job.fanpage.it/quir-tfr-in-busta-paga-guida/
Sulla scelta di richiedere la QUIR: “E’ una scelta volontaria, ribadiamola. Il datore di lavoro non può obbligare il lavoratore a scegliere il pagamento del TFR in busta paga. Se il lavoratore vuole tale scelta, deve compilare la modulistica e presentarla al datore di lavoro”.
Alla domanda relativamente alla scelta economica su quali sono i vantaggi e gli svantaggi del TFR in busta paga: “La QUIR a differenza del TFR anziché essere assoggettata a tassazione separata, sarà assoggettata in busta paga a tassazione ordinaria come la normale retribuzione del mese. E’ una penalizzazione che per i redditi inferiori sarà contenuta, ma per i redditi superiori viene applicata una tassazione più importante che rappresenta un sacrificio più importante per il lavoratore. Il sacrificio è di 50 euro in busta paga fino ad arrivare ad importi più consistenti. Quindi attenzione alla tassazione ordinaria anziché quella separata”.
E su chi ha il TFR destinato a fondo pensione: “Chi sceglierà di farsi liquidare il TFR in busta paga e in passato ha scelto di aderire ai fondi pensione ovviamente non avrà su quei fondi pensione le rivalutazioni che avrebbe avuto nel momento in cui il Fondo pensione avesse potuto investire quelle somme che arrivavano sul conto individuale del lavoratore. Chi interrompe il versamento al Fondo pensione fino al giugno del 2018, a fine del periodo, nel momento in cui cesserà l’attività lavorativa, l’importo che sarà corrisposto al lavoratore sarà sensibilmente più basso. Quel vantaggio che si ha mensilmente nell’acquisire il TFR in busta paga mensilmente costituirà una penalizzazione nel momento in cui finisce la propria carriera lavorativa.
I consigli sulla scelta: “Bisogna fare una riflessione attenta, ossia se privilegiare il momento di necessità di liquidità per le esigenze domestiche oppure continuare a considerare il TFR come un incremento di retribuzione differita nel tempo ma che si avrà a fine rapporto. O, ancora meglio, un incremento della propria pensione per chi ha scelto di aderire ai fondi pensione. Soprattutto a quest’ultima ipotesi devono fare attenzione i giovani lavoratori che avranno il calcolo della pensione con il metodo contributivo. Il ritorno pensionistico potrebbe diventare del 50% dello stipendio e quindi la previdenza complementare è determinante per costruire una pensione che consente lo stesso tenore di vita”.
LEGGI --> http://job.fanpage.it/il-flop-del-tfr-in-busta-paga-calderone-e-una-penalizzazione/
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