'Islam non è Isis', il venerdì di preghiera napoletano durante la strage di Parigi
pubblicato il 9 gennaio 2015 alle ore 23:31
Sono migliaia i musulmani che vivono nella provincia Nord di Napoli. Lavorano come moderni schiavi nei campi coltivati dagli italiani, nelle fabbriche del Made in Italy e del falso, nei mercati e negli esercizi commerciali. Nel primo venerdì dopo la strage di Charlie Hebdo e durante il massacro compiuto durante l'odierno assedio di Parigi, la comunità islamica composta da pakistani, bengalesi, nord-africani, arabi, si riunisce per la Jumu'ah. Ai nostri microfoni chiariscono: "Islam non è terrorismo, Islam non è l'Isis", temono che dopo il sangue si scateni il razzismo. Sulle vignette che ritraggono Maometto, chiariscono: "Tutte le religioni hanno la propria dignità, nell'Islam la dignità è data dal Profeta. Hanno sbagliato a disegnare ed offendere il nostro Profeta, ma non si può correggere un errore commettendo un errore più grande".
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