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Wanda Nara trucca Icardi per camuffare l’occhio nero: in realtà vogliono far notare qualcos’altro

Il Galatasaray e Icardi sono finiti nella bufera per le accuse di vittimismo dopo la sfida con il Fenerbahçe. Oggetto della durissima contestazione tra club: il trattamento ‘speciale’ ricevuto dall’attaccante.
A cura di Maurizio De Santis
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L'orbita è livida, nella cornea c'è ancora un rivolo di sangue. L'occhio pesto di Mauro Icardi è divenuto ennesimo terreno di scontro nel calcio turco, già sconvolto dall'ondata di violenza delle ultime settimane.

Da un lato ci sono le accuse durissime del Galatasaray, che ha denunciato il trattamento riservato all'attaccante ed espresso sdegno per il mancato intervento della tecnologia in merito a certi episodi di gioco anche da rigore. Dall'altro la replica piccata del Fenerbahçe che ha respinto al mittente quelle obiezioni accusando gli avversari di lamentele inutili e piagnistei inaccettabili.

C'è stato perfino l'intervento di Edin Dzeko, ex Inter che milita nell'altro club di Istanbul, che ha fatto ironia sulle condizioni dell'argentino. "Ha battuto la testa contro il palo, lo hanno messo su Instagram, piangono perché chiedevano un rigore".

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Pure questo fa parte della grande rivalità tra e due squadre della capitale, reduci dallo 0-0 nel confronto diretto e appaiate a 44 punti in cima alla classifica. Il 29 dicembre saranno di nuovo di fronte nella Supercoppa di Turchia, una partita che si annuncia bollente.

Maurito e Wanda hanno risposto al battage mediatico alimentato in patria condividendo sui social foto e video nei quali lei, per solidarietà, si fa uno sbuffo sul viso e poi lo aiuta a camuffare la lividura con un po' di correttore e di trucco.

Non è solo sarcasmo, in realtà vogliono far notare altro: il sangue nell'occhio destro. "Buon Natale a tutti. Vi auguriamo salute, pace e tanto amore", è stato il messaggio a corre dell'immagine della coppia.

Ma come sono andate veramente le cose e qual è la causa della diatriba tra club? Il duello per il titolo in patria è il solco nel quale si innesta anche questa situazione. Tutto nasce da un comunicato del Galatasaray diffuso dopo la partita.

"Coloro che vogliono giustizia solo per se stessi hanno continuato questa sera a manipolare il calcio turco su tutti i canali – si legge nella nota -. Condividiamo ciò che il comitato arbitrale, la sala VAR e le 26 telecamere non possono vedere, e ci vergogniamo noi al posto loro! Spero che chi ha portato il calcio turco a questo punto un giorno si vergogni".

Oggetto della sequenza videoclip sono una serie di interventi su Icardi da parte del difensore che lo ha marcato in maniera serrata, è Alexander Djiku. In differenti momenti si può notare come quasi schiaffeggi Icardi oppure – con l'avversario a terra dopo un contrasto – cerchi di scalciarlo col tacco sfiorandogli la faccia e, ancora, gli rifili uno spintone tale da fargli perdere l'equilibrio e spingerlo contro un palo.

È anche per quest'ultimo episodio che il Galatasaray s'è detto pronto a fare ricorso suscitando le proteste rumorose del Fenerbahçe. "Cercare di fare vittimismo sfruttando un calciatore che colpisce il palo della porta. Lasciamo ogni valutazione alla discrezione del pubblico". È la versione dei fatti palesata per smentire le critiche che arrivano dal fronte opposto.

Sui social la questione è divampata grazie al tam tam delle tifoserie. Ma in quella confusione c'è anche chi, da medico-chirurgo, ha messo in rilievo una serie di considerazioni a corredo della tesi che quel livido è tutt'altro che una scusa.

La lesione sarebbe stata provocata da un colpo sferrato dalla mano di un avversario (particolare che emerge in uno dei video). È ovvio che il sanguinamento intraoculare è causato dal dito dell'avversario che colpisce l'occhio.

Altra considerazione: non può essere conseguente all'impatto con il montante della porta per un motivo: al momento dell'urto, la palpebra si chiude ed è quasi impossibile che si verifichi sanguinamento oculare. Il primo contatto quando si colpisce il palo è sull'osso della fronte, il sanguinamento non avviene in questo modo.

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