Napoli come Buenos Aires, il tributo di due città unite dall'amore per Diego Armando Maradona
pubblicato il 27 novembre 2020 alle ore 16:11
Se esiste un modo per spiegare cosa era Maradona, basta guardare in queste ore Napoli e Buenos Aires. Tutto è cominciato quel 5 luglio 1984, quando oltre 60mila “scugnizzi” pagarono mille lire, solo per vedere el pibe, venuto dalle favelas più povere, palleggiare al centro del campo. Il 26 novembre 2020, due generazioni dopo, tutti sono tornati lì: chi l’ha vissuto e chi l’ha conosciuto solo attraverso le storie dei nonni e dei papà, ma è come se l’avessero visto, perché Maradona da quando ha messo piede a Napoli per la prima volta non è mai più andato via.
La Bombonera e il San Paolo, i suoi due stadi, sono stati trasformati in templi dove onorare la sua memoria. Anche la Casa Rosada, sede del governo argentino, è stata presa d’assalto dai tifosi, innamorati e disperati nel salutare per un’ultima volta il proprio eroe.
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