A 8 anni ripulisce il mare dalla plastica

Ha solo 8 anni ma è riuscita a raccogliere oltre 600 kg di rifiuti in una sola settimana e a venderli a negozi che creano scarpe riciclate dalla plastica. Si chiama Thaaragai Arathana e, insieme al suo papà, sta ripulendo le coste e le acque indiane dall’immondizia.
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Video Storie 1 Luglio 2022

Ha solo 8 anni ma è riuscita a raccogliere oltre 600 kg di rifiuti in una sola settimana e a venderli a negozi che creano scarpe riciclate dalla plastica. Questa bambina si chiama Thaaragai Arathana e sta ripulendo le coste e le acque indiane dall'immondizia. L’amore per la natura lo ha ereditato da suo padre Aravind Tharunsri, un istruttore subacqueo che da 20 anni lavora per sensibilizzare le nuove generazioni sulla conservazione degli oceani e che ha fatto della lotta alla plastica la sua missione nella vita: «Sono felice che mia figlia abbia ereditato lo stesso mio amore per la natura e l’ambiente, ma volevo che ne conoscesse fin da subito anche le problematiche» – spiega Aravind Tharunsri. Durante la prima immersione della sua vita, la piccola Thaaragai ha avvistato anche tanta plastica insieme a meduse e pesci colorati e questo l’ha lasciata così sconvolta da spingerla a non restare più ferma a guardare: «La prima volta che sono entrata in acqua avevo solo tre giorni. Mi sono adattata così in fretta che a nove mesi ero già in grado di galleggiare e, intorno ai tre anni, di nuotare. A cinque anni ho iniziato con le prime tecniche di immersioni e adesso mio padre mi porta ovunque con lui. È guardandolo impegnarsi così tanto in questa lotta contro la plastica che ho iniziato a interessarmi alla pulizia degli oceani», racconta Thaaragai.

Ormai i due hanno un appuntamento fisso: due volte a settimana si dedicano alle spiagge mentre una giornata intera la riservano alla pulizia del mare:«Sto lavorando sodo perché voglio che quando sarà grande abbastanza da poter immergersi in profondità possa ammirare la barriera corallina in tutta la sua bellezza e non una discarica sott'acqua. Ho un rapporto speciale con lei e con l’oceano ed è per questo che farò di tutto per proteggere entrambi», continua Aravind. Il loro impegno congiunto è iniziato quando, durante una delle loro passeggiate in bicicletta, Thaaragai ha deciso di aiutare suo padre a raccogliere la montagna di rifiuti che ricopriva le strade: «Quel giorno ho capito che tutti i rifiuti che gettiamo a terra con l'acqua piovana raggiungono i fiumi e poi finiscono in mare. Oltre il mare amo gli animali che lo abitano, così dopo aver compreso le conseguenze di tutti quei rifiuti ho deciso di intervenire», spiega la piccola. Ogni anno, infatti, produciamo 280 mila tonnellate di plastica che poi riversano in mare danneggiando le coste, gli animali marini e infine compromettendo l’intera catena alimentare. Thaaragai non si limita a fare la sua parte, ma prova a trasmettere il rispetto per l’ambiente ai suoi coetanei. Attraverso iniziative di volontariato, laboratori e piccoli giochi li motiva a prendere parte al cambiamento per assicurarsi un futuro migliore. Grazie al suo costante impegno questa bambina straordinaria è riuscita anche a stabilire un record: nuotare 18 km in una gara simbolica per salvare l’oceano, ricordando a tutti che non è mai troppo presto per iniziare a proteggere il nostro pianeta.