Francesco Cicconetti, attivista trans: "Mostro il mio corpo perché ha un messaggio politico"
pubblicato il 19 novembre 2021 alle ore 13:08
Il 20 novembre è il
Transgender Day of Remembrance, una giornata nata per ricordare tutte le vittime della transfobia: non solo chi viene aggredito o ucciso, ma anche chi ha perso il lavoro o ha dovuto abbandonare gli studi per colpa delle discriminazioni. Per capire come sia oggi la quotidianità di un ragazzo transgender,
Fanpage.it ha intervistato
Francesco Cicconetti, vincitore dei Diversity Awards (gli "Oscar" dell'inclusione) come "content creator". Sui social racconta ai follower la vita quotidiana in transizione, gli aspetti dolorosi e la normalità di un ragazzo di 25 anni: la fidanzata, le vacanze al mare, gli affetti, ma anche le operazioni al torace e la rettifica dei documenti.
Cicconetti ad aprile ha ottenuto
i documenti rettificati. "
Ora mi sento libero, mi trattano tutti come un ragazzo, sono più sereno e chiunque se lo merita". Prima di avere i documenti che rispecchiassero la sua identità maschile e riportassero il suo nome d'elezione, Cicconetti aveva dovuto rinunciare a moltissime cose: "
Per un po' di tempo non mi sono iscritto in palestra proprio per non far vedere i documenti - spiega -
per le persone senza documenti rettificati l'esistenza non è semplice, hai disagio a fare gli esami all'università, a fare un abbonamento ai mezzi". Anche il
Green Pass, che pure resta uno strumento indispensabile, può mettere in difficoltà chi è transizione: "
Avevamo proposto un green pass alias per migliorare la vita di queste persone".
Cicconetti fa divulgazione su diversi temi: dal linguaggio corretto agli stereotipi di genere, dal ddl Zan alla censura su Instagram. " Ora i miei capezzoli sono maschili, prima no", commenta Cicconetti per spiegare il paradosso della censura del seno femminile sui social. Questa estate si è sottoposto a un invento di top surgery per rimuovere definitivamente il seno e avere un petto maschile, che non gli creasse disagio: su Instagram ha pubblicato ogni fase del suo percorso, per mostrare l'umanità di quei momenti oltre l'aspetto medico. " Spesso ci si focalizza troppo su quelle che sono le parti mediche del percorso, si tende a dare un'immagine patologizzante e si perde l'umano - conclude - ma noi siamo persone".
Cicconetti fa divulgazione su diversi temi: dal linguaggio corretto agli stereotipi di genere, dal ddl Zan alla censura su Instagram. " Ora i miei capezzoli sono maschili, prima no", commenta Cicconetti per spiegare il paradosso della censura del seno femminile sui social. Questa estate si è sottoposto a un invento di top surgery per rimuovere definitivamente il seno e avere un petto maschile, che non gli creasse disagio: su Instagram ha pubblicato ogni fase del suo percorso, per mostrare l'umanità di quei momenti oltre l'aspetto medico. " Spesso ci si focalizza troppo su quelle che sono le parti mediche del percorso, si tende a dare un'immagine patologizzante e si perde l'umano - conclude - ma noi siamo persone".
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