Dalle torture alla rinascita attraverso l’adozione: la seconda vita dei galgos spagnoli

Secondo le associazioni animaliste, ogni anno in Spagna decine di migliaia i levrieri per la caccia alla lepre vengono uccisi o abbandonati dai galgueros. In Italia ci sono associazioni, come “Progetto Galgo”, che si impegnano a recuperare proprio quei levrieri (che altrimenti andrebbero incontro a un triste destino) per consegnarli alle cure amorevoli di una nuova famiglia.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Federico Turrisi 6 Maggio 2021

Quando senti parlare di levrieri, magari penseresti a una razza di cani molto agili e atletici che storicamente vengono impiegati anche nei cinodromi, nelle gare di corsa. E non ti sbaglieresti: è il caso dei greyhound. Più che nelle corse, i levrieri spagnoli, chiamati galgos, sono invece utilizzati nella caccia alla lepre. Vengono tenuti in branco dai cacciatori (i galgueros), che – come denunciano da anni gli animalisti in Spagna – controllano i cani con metodi spesso violenti, trattandoli come se fossero degli oggetti: poco cibo e di pessima qualità, per mantenere alto l'istinto predatorio, botte per farsi ubbidire e via discorrendo.

Ma è alla fine della loro "carriera", chiamiamola così, che i galgos subiscono le violenze peggiori. Quando infatti un cane viene giudicato non più utilizzabile dal galguero, si procede alla sostituzione con un esemplare più giovane e prestante. Sostituirlo significa abbandonarlo, se non ucciderlo direttamente, anche tramite l'impiccagione. In molti casi i galgos abbandonati finiscono nelle perreras, i canili municipali spagnoli, dove se non vengono reclamati da nessuno, dopo 15 giorni rischiano di essere soppressi. Questo avviene perché mantenere i cani oltre il suddetto periodo rappresenta un costo per le perreras, che invece prendono una sovvenzione statale per le prime due settimane.

A colpire inoltre sono i numeri assai discordanti riguardanti a questa piaga. Stando al registro ufficiale della Seprona (Servicio de Protección de la Naturaleza), l'unità della Guardia Civil spagnola responsabile della conservazione della natura e della gestione del settore della caccia e della pesca, nel 2019 sono stati abbandonati soltanto 8 galgos in tutta la Spagna. Per le organizzazioni animaliste spagnole come Sos Galgo e Plataforma no a la caza sono molti di più le cose stanno molto diversamente e sarebbero circa 50 mila i levrieri che vengono abbandonati e uccisi ogni anno.

"Quando si decide di adottare un galgo, bisogna avere presente qual è il suo passato, perché comunque all’inizio occorre stare molto attenti e conoscere le regole per la sicurezza di questi cani. Poi il loro percorso è normalissimo e si adattano molto bene alla vita quotidiana". A parlare è Lorena De Carlini, volontaria dell'associazione "Progetto Galgo" che si propone come obiettivo proprio quello di recuperare i levrieri dalle perreras spagnole e dare loro una seconda chance. Come? Affidandoli alle cure di una famiglia adottante, di qualcuno disposto a regalare finalmente a questi cani solo amore. "Per loro è una rinascita non solo fisica, ma anche e soprattutto psicologica", ribadisce Lorena.

Lo scorso 17 aprile all'evento organizzato a Seriate (in provincia di Bergamo) da Progetto Galgo, in cui i galgos provenienti dalla Spagna sono stati consegnati ai nuovi adottanti, era presente anche Ohga. Abbiamo avuto l'occasione di conoscere Giada Ravasio, giovane adottante di Costa di Mezzate (sempre in provincia di Bergamo), e di vederla emozionarsi per l'arrivo di Bimba, un esemplare di 3 anni. "È arrivata in rifugio abbastanza impaurita, però hanno detto che da subito ha mostrato pian piano sempre più fiducia", ci dice Giada. "Sono spaventati loro, ma non è semplice neanche per noi. Però sicuramente la voglia di accoglierla e di amarla farà superare tutto. Nel momento in cui anche lei si sentirà a proprio agio, e quindi la vedremo un po’ più tranquilla, sarà la soddisfazione più grande anche per noi". Pensando al passato di un galgo e alle cattiverie che è stato costretto a subire da degli esseri umani, vederlo rinascere giorno dopo giorno è l'esperienza più bella che possa vivere chi adotta un animale del genere.

Foto di Sara Del Dot