Kirk Maxson è un artista che vive a San Francisco e che ha inventato un metodo unico per trasformare dei semplici castelli di sabbia in vere e proprie opere d’arte. Così, attraverso la tecnica del gocciolamento, ha trovato in ciò che per alcuni è solo un passatempo dell’infanzia, il modo perfetto per unire le sue più grandi passioni: l’arte e l’amore per la natura. Dopo aver scavato una buca per raccogliere la sabbia bagnata, l’artista inizia a farla gocciolare dalla sua mano, fino a creare un mucchietto sempre più alto, che prende la forma di una vera e propria torretta del castello. L’essenza delle opere di Kirk sta proprio nella loro fugacità, perché gli elementi della natura, attraverso le sue mani, cambiano continuamente aspetto, per poi tornare alla loro forma originale dopo appena qualche ora.

Così Kirk, partendo da un elemento semplice come la sabbia, ha reso le sue mani l’unico strumento per far emergere la sua creatività, creando opere d’arte in grado di raccontare la sua storia. Già da bambino infatti, quando insieme alla madre andava a caccia di funghi, sentiva una forte connessione con la terra e con gli alberi che lo avvolgevano e che gli facevano vivere un’atmosfera magica, in grado di trasportarlo in un mondo tutto suo. Così ha voluto trasferire quell’energia nella sua arte.

Ma una forma d’arte in evoluzione costante non può che essere frutto di una mente curiosa e se è vero che gli artisti evolvono continuamente insieme alle loro creazioni, è proprio per questo che Kirk ama sperimentare nuovi stili, per esplorare ogni angolo della natura che tanto ama. Così, oltre alla sabbia, altri elementi della sua creatività sono le foglie, soprattutto quelle cittadine che per lui sono la metafora della sopravvivenza e dell'adattamento. Con le foglie Kirk ama creare abiti, corone o imprimere su di esse volti di persone.

Qualunque sia la sua forma d'arte, il filo conduttore che lega i lavori di Kirk è lo scorrere del tempo e di come questo abbia un effetto sulla natura che ci circonda ogni giorno e su noi stessi, perché in fondo, un po’ come le sue creazioni, anche noi siamo delle opere d’arte che hanno una durata, ma che possono rimanere vive per sempre nel ricordo di chi le incontra.