Francesco Brodolini, papà trans: "Siamo una famiglia che si vuol bene, nella nostra diversità"

Francesco Brodolini ha raccontato a Fanpage.it la sua rinascita, che lo ha portato a diventare l'uomo che ha sempre sentito di essere e a creare una famiglia. Sin dall'età di 5 anni era consapevole di non identificarsi nel genere femminile assegnatogli alla nascita: "All'età di 27 anni mi svegliai piangendo dopo un incubo e dissi: basta, voglio essere felice non voglio più sopravvivere" ha raccontato a Fanpage.it, ricordando il momento in cui ha deciso di intraprendere il percorso di transizione. Guardarsi allo specchio e riconoscersi ha radicalmente cambiato il suo approccio alla vita e alle relazioni sentimentali. Dopo alcune esperienze negative ha incontrato la donna che è al suo fianco da quasi due anni: "Con Lulù mi sono sentito amato, accettato come Francesco per la prima volta, non come Francesco uomo trans: quella è una mia caratteristica, io sono una persona come le altre" ha detto. Dopo alcuni mesi di frequentazione ha conosciuto Nina, la figlia di Lulù. Ad oggi, la  considera sua figlia. Francesco sa che nella vita della bimba una figura paterna già c'è e non ha alcuna intenzione di sostituirla. Con Nina si è instaurato ugualmente un legame speciale: "La biologia non serve a nulla per essere un buon genitore. Nina un papà lo ha, ma nella vita di tutti i giorni sento che le sto insegnando qualcosa. Per me è come fosse una figlia, anche se non biologicamente. Noi ci sentiamo una famiglia che si vuol bene, nella nostra diversità. Secondo me tutte le famiglie sono famiglie perché è presente l'amore, indipendentemente da tutto".