episodio 14

Cosa succede se tocchi una processionaria? I pericoli di questo bruco peloso

In questo periodo dell'anno, è comune osservare delle strane ragnatele simili a zucchero filato in cima agli alberi, come pini o querce. Sono i nidi della processionaria, un bruco ricoperto di peli urticanti, pericoloso per l'uomo e gli animali domestici. Ma cosa può succederci se ne tocchiamo uno?

29 Aprile 2024
10:00
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Durante questo periodo dell'anno, è comune osservare delle strane ragnatele simili a zucchero filato in cima agli alberi, come pini o querce. Queste ragnatele nascondono larve molto piccole, lunghe solamente 1-2 cm durante la loro fase larvale, ma nonostante le dimensioni ridotte, sono in grado di causare danni notevoli agli alberi, grazie ai loro peli urticanti. Si tratta di larve di processionaria, un bruco pericoloso anche per animali e umani.

La quantità di queste larve all'interno di una singola struttura, che funge da nido, può essere sorprendente poiché una singola femmina di questa specie può deporre centinaia di uova ogni anno.

È importante sapere cosa fare se si incontra la processionaria poiché potrebbe rappresentare una minaccia per la salute di esseri umani e animali domestici.

Perché la processionaria è pericolosa?

Utilizzando un microscopio, possiamo ottenere un'immagine più dettagliata dei peli delle larve di processionaria. Questa osservazione ci porta a una caratteristica chiave: gli uncini. Queste piccole sporgenze sono responsabili della pericolosità dei peli urticanti, poiché permettono loro di attaccarsi a qualsiasi cosa.

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Oltre alla tossicità intrinseca dovuta alla taumetopoeina, una proteina che agisce rilasciando mediatori chimici simili a quelli delle reazioni allergiche, l'azione urticante dei peli è amplificata dalla capacità di rimanere agganciati alla pelle. Questo può causare gravi conseguenze se i peli vengono ingeriti o inalati, come nel caso di cani che leccano le larve, con possibili conseguenze fatali come l'amputazione della lingua o persino la morte. Tuttavia, va notato che non tutte le larve sono pericolose in ogni fase del loro ciclo vitale. Sebbene abbiano un potenziale dannoso, questo può variare in base al periodo dell'anno o al momento del ciclo vitale della larva stessa.

In che periodo è pericolosa la processionaria?

Il ciclo vitale della processionaria si articola in quattro fasi distintive: uovo, larva (o bruco), crisalide e infine adulto, che si trasforma in una bellissima falena. Questa trasformazione avviene sotto terra.

Durante i mesi estivi, luglio-agosto, le femmine adulte depongono le uova sui rami degli alberi, dalle quali nascono le larve neonate verso la fine della stagione. Queste larve si nutrono degli aghi dei pini, causando danni significativi agli alberi e costruendo progressivamente nidi sempre più grandi. Verso l'inverno, le larve completano la costruzione del nido definitivo, che può assumere dimensioni considerevoli.

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Con l'arrivo della primavera, circa tra marzo e aprile, le larve emergono dai nidi e iniziano la loro discesa lungo il tronco degli alberi in una sorta di processione. Il loro obiettivo è raggiungere un luogo adatto dove interrarsi e formare la crisalide, completando così la loro trasformazione da bruco a falena. Le falene, dopo questo processo, voleranno tra giugno e settembre. È interessante notare che nonostante questo ciclo complesso, la vita adulta delle falene è piuttosto breve, vivendo solo per pochi giorni dopo la loro metamorfosi.

Come riconoscere i nidi di processionaria

I nidi sono costruiti con seta idrorepellente e posizionati all'estremità dei rami più esposti al sole, generalmente rivolti a Sud. Questa scelta di posizione è strategica, poiché le aree esposte al sole ricevono più luce durante il giorno, rendendole più calde e asciutte, soprattutto nei mesi invernali quando la luce solare è meno intensa e le temperature possono essere più basse.

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La texture densa del nido impedisce l'accesso ai predatori e fornisce un ambiente dove la temperatura rimane stabile. Le larve si raggomitolano all'interno del nido mentre si nutrono di foglie di pino o quercia, contribuendo così a rendere la struttura ancora più compatta e resistente grazie agli escrementi e ai residui di cibo.

Quando le larve emergono dal nido, sono praticamente indistinguibili grazie alla loro perfetta mimetizzazione con la corteccia dell'albero. Inoltre, comunicano tra loro tramite feromoni, sostanze chimiche che consentono loro di seguire le tracce delle compagne e di rimanere unite mentre si spostano in processione. Questo comportamento è sfruttato per tendere loro tranelli, posizionando apposite "trappole a feromoni sessuali" per la cattura di massa dei bruchi quando le infestazioni sono diffuse su vaste superfici.

Dove si trova la processionaria in Italia?

In Italia sono due le specie più diffuse di processionarie, presenti in tutto il bacino del Mediterraneo: la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) e la processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea). I bruchi della processionaria del pino si distinguono per la loro colorazione che varia dal giallo-arancione al marrone, con l'arancione come tratto distintivo predominante. Questo colore contribuisce alla loro mimetizzazione tra gli aghi di pino e la corteccia dei rami. I bruchi della processionaria della quercia, invece, tendono ad essere più scuri e grigiastri, mimetizzandosi perfettamente con le specie vegetali che infestano. È importante notare che alcune specie di processionarie possono infestare anche alberi diversi dalle querce, come i cedri, i faggi e le betulle.

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Come capire se si tratta di processionaria

Per distinguere le processionarie da altri bruchi, è fondamentale prestare attenzione alle caratteristiche uniche di queste larve. Mentre molti bruchi di falena sono scuri e pelosi, non tutti sono processionarie. È quindi essenziale non fare l'associazione automatica tra "bruco peloso = processionaria". Per identificarle correttamente è utile osservare le piante ospiti che spesso mostreranno segni di defogliazione e indebolimento, rendendole più suscettibili agli attacchi di altri parassiti come gli scolitidi. Inoltre, il comportamento di gruppo delle processionarie è unico e facilmente distinguibile, sia quando costruiscono i loro caratteristici nidi a forma di sacco in cima agli alberi, sia quando si spostano in fila indiana sul tronco per nutrirsi, lasciando il nido temporaneamente.

Come allontanare la processionaria

Quando l'infestazione da processionarie raggiunge livelli critici, spesso si ricorre a un trattamento noto come "trattamento endoterapico" per le piante. Questa tecnica consiste nell'iniettare direttamente nel sistema vascolare linfatico dell'albero dei principi attivi che rendono l'albero praticamente immune agli attacchi degli insetti per un periodo di circa tre anni.

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È interessante notare come gli alberi, pur essendo esseri viventi diversi da noi, possano ricevere cure simili a quelle che riceviamo noi stessi. Questo ci ricorda quanto sia importante proteggere e curare anche le piante che ci circondano, contribuendo così al benessere dell'intero ecosistema.

La lotta biologica rappresenta un'alternativa efficace nella gestione delle infestazioni da processionarie. I nidi delle processionarie non sempre proteggono efficacemente le larve da predatori naturali, come gli uccelli. Alcuni progetti, come quello condotto nei Paesi Bassi, hanno sfruttato questa dinamica ecologica creando apposite strutture per ospitare gli uccelli predatori della processionaria sugli alberi infestati. Questo approccio dimostra l'uso intelligente della biologia per contrastare la proliferazione delle processionariel'uso intelligente della biologia per contrastare la proliferazione delle processionarie, un esempio di come la natura stessa possa offrire soluzioni a problemi complessi.

Cosa fare se si tocca una processionaria

Passando alle norme di comportamento, è importante abbassare la probabilità di contatto con le processionarie, sia per noi che per i nostri animali domestici. Durante la fase di discesa dagli alberi, le processionarie si dirigono verso il suolo per interrarsi e formare la crisalide, un momento critico in cui possono rappresentare un pericolo. Il contatto con le larve urticanti può causare gravi problemi, non solo per i cani, ma anche per altri animali come cavalli e gatti che possono ingerire accidentalmente le larve durante il pascolo.

I sintomi del contatto con le processionarie includono eritema, dolore, rossore, salivazione e, se ingerite, possono causare disturbi gastroenterici come vomito e diarrea. Inoltre, il contatto con gli occhi può portare a cecità. È fondamentale agire prontamente in caso di esposizione.

In caso di contatto con un animale domestico, sciacquate abbondantemente la zona con acqua fresca, fate attenzione al getto però, non deve essere troppo forte o si rischia di spargere ulteriormente i peli urticanti. Se avete un po' di garza, bagnatela e passatela sulla zona in modo da aiutarvi nella rimozione di eventuali peli rimasti. Se avete un antistaminico o dei corticosteroidi potete somministrarli, soprattutto se vedete che la lingua si sta gonfiando -così da evitare il soffocamento dell’animale- e nel frattempo recatevi dal veterinario che in base al tipo di lesione effettuerà una terapia specifica. La stessa cosa dobbiamo fare con le persone, anche se è raro poter entrare a contatto con i peli urticanti direttamente con bocca e naso, per i bambini potrebbe essere più probabile e anche se il contatto avvenisse con la pelle, non è da sottovalutare.

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Quindi, portatevi sempre dietro un mini kit di sopravvivenza con antistaminici, potrebbero salvare la vita a qualsiasi animale. Poi noi possiamo evitare di stare in prossimità delle piante o delle zone infestate, possibilmente collocando segnali di pericolo se ne avvistiamo (sarebbe un bel gesto per gli altri). Non cerchiamo mai e poi mai di asportare i nidi dagli alberi con bastoni o sassi, o di raccogliere le larve dal terreno con la scopa o con il rastrello: i peli, ricordiamo, sono volatili! Potete poi lavare accuratamente frutta e verdura, se coltivata vicino alle piante infestate e se proprio proprio il contatto accidentale avvenisse, lavate tutti gli indumenti a temperatura elevata (60°C) e butattevi anche voi tempestivamente in doccia, evitando di grattarvi.

Abbiamo visto che esistono diverse modalità per affrontare l'infestazione da processionarie: dalla lotta biologica alla lotta meccanica. Tuttavia, l'informazione e la conoscenza delle diverse specie rappresentano la migliore difesa per prevenire e gestire la presenza di questi bruchi, che, nonostante il loro potenziale pericoloso, si trasformano alla fine in bellissime falene.

Sono una ragazza che dopo qualche anno di veterinaria ha scoperto la sua passione: lo studio del comportamento degli animali, incluso l'uomo, in un'ottica comparata. Questa scienza, ancora sconosciuta, si chiama "Etologia" e mi aiuta a non smettere mai di conoscere cose sulla natura, sugli animali, su di noi e sulla nostra storia.
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