L’energia è come il latte fresco, va consumata subito. Per conservarla, ci sono le batterie certo, ma queste si degradano nel tempo e poi vanno smaltite. Esistono quindi altri modi per conservare l’energia?
Una soluzione alternativa sono i sistemi di pompaggio. In questo video, vi spieghiamo prima a livello concettuale in cosa consistono. Vi mostreremo poi come funzionerà una vera centrale a pompaggio: quella di Repower a Campolattaro, un progetto in sviluppo nel beneventano.
La centrale di Campolattaro: com’è fatta e come funziona?
La centrale a pompaggio di Repower è in fase di autorizzazione a Campolattaro, in provincia di Benevento e sarà essere realizzata in 6 anni.
Nel video vi mostriamo, con il supporto di una grafica, come funziona: ci sono due bacini idrici, a due altitudini diverse. La massa d’acqua del bacino di valle con delle pompe viene portata alla quota più alta. Quindi non c’è più a disposizione energia elettrica perché l’ho spesa per azionare le pompe, ma c’è energia potenziale: se la massa d’acqua la faccio ricadere, si può ri-generare energia.
Il bacino inferiore è il serbatoio di Campolattaro, realizzato negli anni ‘80, con un volume di 125 milioni di m3. Il bacino superiore invece è quello di Monte Alto che è una conca naturale da 7 milioni di m3. Le condotte idrauliche che collegano i due bacini invece saranno lunghe oltre 12 km e per diminuire al minimo l’impatto ambientale e paesaggistico saranno realizzate in caverna e quindi totalmente interrate.
E cosa fa questa centrale? Come abbiamo visto, permette sia di accumulare che di rilasciare energia. Per quanto riguarda il rilascio d’energia: l’acqua presente nel bacino superiore viene fatta scendere attraverso la condotta per gravità, facendo un salto di circa 500 metri. Alla fine di questo salto viene fatta passare attraverso una turbina, dove un alternatore permette di trasformare l’energia meccanica della caduta in energia elettrica.
Per quanto riguarda l’accumulo di energia: viene presa l’energia elettrica prodotta in eccesso dalle rinnovabili per attivare la pompa idraulica, così da prendere l’acqua dal bacino inferiore e portarla nuovamente al bacino superiore.
Quali sono i vantaggi della centrale di Campolattaro?
A fine video, parleremo dei vari vantaggi di questo sistema. Il più grande vantaggio sta nel fatto che permette di massimizzare la produzione delle rinnovabili “non programmabili”, cioè quelle che in buona parte dipendono dalle condizioni meteo per poter produrre elettricità – come solare ed eolico. Quando queste producono poco infatti si può decidere di fare scendere l’acqua dal bacino superiore, così da recuperare energia accumulata in precedenza. Viceversa quando c’è un surplus di energia rinnovabile e la rete elettrica non ne può più accogliere altra, questa viene usata per riportare l’acqua nel bacino più in alto.
Per approfondire i benefici di questo tipo di centrali, vi invitiamo a guardare il video.
La situazione delle centrali a pompaggio in Italia
In Italia ci sono già impianti di questo tipo, per la precisione ce ne sono 22 con una capacità di stoccaggio complessiva di 53 GWh. L’impianto di campolattaro pensate che da solo contribuirebbe con altri 8,5 GWh, cioè quasi il 15% del totale!
Questi si trovano soprattutto nel nord Italia – anche perché ovviamente la presenza di numerosi bacini idrici già naturalmente esistenti rende tutto più semplice. Allo stesso tempo però i nuovi progetti hanno gli occhi rivolti soprattutto al sud, proprio perché qui nei prossimi anni verranno realizzati la maggior parte degli impianti rinnovabili, e quindi aumenterà sempre di più il bisogno di nuove infrastrutture per immagazzinare l’energia “extra” non utilizzabile nell’immediato.
